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E' stato firmato il decreto di circolazione sull'Autostrada A22 del Brennero nel tratto da Vipiteno-Brennero fino al confine di Stato per gli automezzi di peso superiore a 7,5 tonnellate nei giorni 3 - 4 - 5 e 26 ottobre 2024. Per visionare gli orari di divieto alla circolazione, si faccia riferimento al decreto allegato.

Confesercenti Verona annuncia con orgoglio l’ampliamento del prestigioso elenco dei prodotti a Denominazione Comunale (DE.CO.), con l’introduzione di due nuove eccellenze che rappresentano il cuore della tradizione e dell’identità gastronomica veronese. Prodotti che hanno visto il loro riconoscimento attraverso il lavoro di squadra coordinato da Confesercenti e Comune di Verona. Ai cinque prodotti già riconosciuti: Pearà, Gnocchi, Renga, Pastisada de Caval, Nadalin, oggi si aggiungono nuove specialità, rafforzando il legame tra cultura, territorio e la promozione turistica della città.
Con deliberazione del Consiglio comunale nel dicembre 2011 il Comune di Verona aveva approvato il “Regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali locali- Istituzione della De.Co. (Denominazione Comunale)” con il quale sono stati istituiti la De.Co. (acronimo di “Denominazione Comunale”) e il registro dei prodotti tipici del territorio, denominato “Registro De.Co.”.
La denominazione DE.CO. è un marchio che identifica e tutela i prodotti tipici locali, riconosciuti per la loro storia, tradizione e profondo legame con il territorio di origine. Questo strumento rappresenta un modo concreto per valorizzare le tipicità culinarie di Verona, garantendo al contempo qualità e autenticità ai consumatori.
Con l'introduzione di queste due nuove eccellenze, rif. delibera della Giunta Comunale del 23 luglio 2024, Verona conferma il suo impegno nel sostenere la ristorazione locale e nel promuovere il turismo enogastronomico, offrendo a cittadini e visitatori l’opportunità di scoprire e gustare sapori unici e autentici. La varietà e la qualità dei prodotti DE.CO. arricchiscono l’offerta culinaria veronese, contribuendo a far conoscere le tradizioni locali a un pubblico sempre più vasto.
Le nuove eccellenze DE.CO.:
- Risotto all’Amarone della Valpolicella: per la prima volta un prodotto identitario del nostro territorio vede uniti quali promotori della registrazione del piatto Risotto all’Amarone della Valpolicella, la Confesercenti di Verona (l’associazione di rappresentanza dei ristoratori), il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, il Consorzio di Tutela della I.G.P. Riso Nano Vialone Veronese e alcuni ristoranti già riconosciuti quali Ristoranti Tipici del Comune di Verona, Caffé Monte Baldo, Ristorante al Calmiere e Trattoria Pane e Vino.
Il risotto all’Amarone è una ricetta tradizionale veronese dal gusto avvolgente e corposo preparato con ingredienti di ottima qualità provenienti dalla zona di Verona. Il riso utilizzato è il Vialone Nano IGP coltivato nella Pianura veronese sfumato con l’Amarone della Valpolicella DOCG, il più conosciuto vino veronese rosso prodotto nella Valpolicella. Per ultimo, a sintesi di sapori e territori si manteca il risotto con del formaggio di latte vaccino fatto nella montagna veronese. La ricetta è gluten free e vegetariana, in grado di cogliere al meglio i gusti e le preferenze dei tanti visitatori, italiani e stranieri, in arrivo nella città di Verona, insomma un piatto 100% inclusivo. - Broccolo di Novaglie: il prodotto oggetto della richiesta di riconoscimento da parte della Confesercenti di Verona (l’associazione di rappresentanza dei ristoratori) vede la controfirma degli organizzatori della manifestazione "Sagra del Brocolo" a Novaglie, iniziata nel 1933 e diventata un simbolo storico di questo ortaggio, evidenziando il suo valore come patrimonio culturale e gastronomico per la comunità di Verona, è un evento di notevole rilevanza storica e locale, che si svolge annualmente il fine settimana che precede la Pasqua. Organizzata dalla Parrocchia Santa Maria Maddalena di Novaglie, dal Comitato del Broccolo di Novaglie e dal Circolo Noi Cesare Raveani. Il “Broccolo di Novaglie” è una pianta erbacea annuale simile al cavolfiore e presenta un'infiorescenza centrale, o fiore, globosa e ben sviluppata di colore bianco o bianco-gialliccio a seconda dell’epoca di raccolta, precoce o tardiva. L’infiorescenza finale è mediamente compresa tra i 10-15 cm di diametro, con una struttura “a fioretti” strettamente vicini gli uni agli altri, pressoché uniforme. Nella maggior parte degli esemplari foglie e fiore insieme raggiungono un peso superiore al kg.
Il Broccolo di Novaglie rientra già nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione del Veneto così come previsto dal D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173.
Il Direttore di Confesercenti Verona, Alessandro Torluccio, ha dichiarato: "La valorizzazione dei prodotti tipici è fondamentale per il mantenimento delle nostre tradizioni e per promuovere Verona come meta turistica d'eccellenza. Le denominazioni comunali DE.CO. rappresentano un ponte tra passato e presente, e ogni prodotto racconta una parte della nostra storia, per questo Confesercenti è da sempre attenta a questo tema."
Questa iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di promozione turistica che mira a far conoscere Verona non solo per le sue bellezze storiche e culturali, ma anche per la sua ricca tradizione enogastronomica. La DE.CO. diventa così un veicolo di promozione del territorio, capace di attrarre visitatori e di sostenere le attività della ristorazione locale.
Alla conferenza stampa in municipio hanno partecipato l'Assessore alle Attività Produttive del Comune di Verona Italo Sandrini, il consigliere della Circoscrizione 8^ Marco Guglielmi, il direttore di Confesercenti Alessandro Torluccio, Alberto Squaranto del Comitato Sagra del Broccolo di Novaglie, Christian Marchesini del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Filippo Sissi del Consorzio IGP Vialone Nano, il referente Fiepet Confesercenti Verona Simone Vesentini in rappresentanza dei ristoratori veronesi. Per un assaggio del risotto de.co. e per un brindisi ha portato un saluto il Sindaco di Verona Damiano Tommasi.

La Grande Sfida On Tour 29 parte dal Comune di Sommacampagna (dal 17 al 21 settembre 2024), passando per la 7^ Circoscrizione del Comune di Verona (dal 24 al 28 settembre 2024) e finendo nel Comune di Nogara (dal 15 al 19 ottobre 2024). La Grande Sfida, arrivata alla sua 29ma edizione, è la manifestazione internazionale inclusiva di cultura, sport, arti e dialogo, è pronta per andare in tour in città e nella provincia di Verona. Il tour è infatti realizzato in collaborazione con l’ULSS 9 Scaligera e il Comitato dei Sindaci dei diversi Distretti, in collaborazione con i commercianti, gli ambulanti dei mercati, le associazioni, le scuole e le parrocchie di Verona, delle cittadine della provincia: Sommacampagna (con le frazioni di Caselle e Custoza) e Nogara. Confesercenti è sempre al fianco di queste iniziative che servono prima di tutto a creare cultura sulla disabilità e abbattere barriere ma soprattutto far vedere le fragilità come una risorsa. Presente alla conferenza stampa di questa mattina, presso la Direzione Generale dell'Ulss 9 Scaligera, per Confesercenti Verona il direttore generale dott. Alessandro Torluccio.
Link alle interviste https://www.larena.it/media/video/la-grande-sfida-on-tour-edizione-29-1.12442181

Usato, riusato, riparato, riciclato. La sensibilità ai temi dell’ambiente e la ricerca del risparmio spingono il ‘second hand’: nell’ultimo anno, più di metà degli italiani ha acquistato almeno un articolo di abbigliamento, scarpe o accessori usato. Un vero e proprio boom, che fa volare il mercato della seconda mano, che secondo le nostre stime vale ormai più di 6 miliardi di euro. È quanto emerge da un sondaggio IPSOS per Confesercenti.
L’usato nel web e nei negozi. Nel dettaglio, il 56% degli intervistati ha dichiarato di essersi rivolto, negli ultimi 12 mesi, alle piattaforme online di vendita di prodotti usati per i propri acquisti di moda: il 19% lo fa sempre (4%) o spesso (14%) – ma le percentuali salgono rispettivamente all’8 e al 19% tra i giovani tra i 18 ed i 34 anni – mentre il 37% qualche volta (22%) o raramente (15%). Forte anche la domanda di usato nei negozi fisici e nei mercati ambulanti, a cui dichiarano di rivolgersi il 51% dei consumatori: il 20% sempre (5%) o spesso (15%), il 32% qualche volta (18%) o raramente (14%).
Riparare e riciclare. Anche le riparazioni guadagnano terreno: il 34% del campione nell’ultimo anno ha portato sempre (8%) o spesso (26%) i propri capi di abbigliamento a riparare invece di comprarli nuovi, mentre il 52% lo ha fatto qualche volta (35%) o raramente (17%): solo il 14% afferma di non averlo fatto mai. Una tendenza confermata dal ritorno delle sartorie, che tornano ad aumentare, con un incremento di oltre il 4% tra il 2014 ed il 2024. Una crescita guidata soprattutto dagli imprenditori stranieri (+52%). Tra le nuove abitudini dei consumatori, si afferma sempre di più anche la ricerca di capi prodotti con materiali riciclati: il 24% afferma di averli acquistati sempre o spesso, il 55% qualche volta o raramente nell’ultimo anno.
L’andamento dei saldi. Al boom dell’usato si contrappone l’andamento negativo delle vendite di fine stagione. In occasione dei saldi estivi, da poco terminati nella maggior parte delle regioni italiane, il 61,9% delle piccole imprese della distribuzione moda ha registrato vendite inferiori rispetto allo scorso anno, mentre solo il 27,9% segnala una performance stabile e appena il 10,2% in crescita.
“Se è vero che sempre più persone, per risparmio o sostenibilità, si rivolgono all’usato, la cultura della moda rimane sempre radicata nel DNA degli italiani, come testimonia la ricerca di prodotti griffati anche usati da parte dei più giovani”, commenta Nico Gronchi, Vicepresidente Confesercenti. “Certamente, però, non ha più quel peso che aveva un tempo: la quota di spesa dedicata dalle famiglie alla moda nel 2023 è stata del 5,2%, un vero crollo se raffrontato al 13,6% del 1992. La tendenza al riuso, di per sé non negativa, determina però implicazioni non positive per la filiera della moda. In particolare sul web, dove la presenza di una gran quantità di ‘articoli con il cartellino’, di fatto nuovi, solleva dubbi sulla presenza di pratiche scorrette: mancano i controlli. Bisognerebbe invece sostenere gli acquisti ecosostenibili nei negozi, anche investendo in green corner dedicati ad usato ‘certificato’ e a prodotti che usano materiali riciclati. Sarebbe un investimento per il futuro: sostenibilità e digitalizzazione spingeranno sempre di più l’economia, influenzando anche le abitudini di acquisto. Sostenere l’impresa diffusa con strumenti e incentivi che permettano di agganciare questi grandi trend globali sarà una delle sfide più importanti da affrontare nei prossimi anni”.

Concessionari percepiti come privilegiati ma non è così: in dieci anni sparite oltre 22mila imprese del commercio su aree pubbliche
L’intervento che, secondo indiscrezioni di stampa, il Governo si appresta a varare sulle concessioni del commercio su area pubblica è oltremodo preoccupante: si corre ai ripari per tacitare l’Europa, ma lo si fa con un provvedimento che definire assurdo è riduttivo. Così Maurizio Innocenti, Presidente di Anva Confesercenti.
A 14 anni dal recepimento della direttiva Bolkestein, tra norme di varia natura che si sono mosse “sulle sabbie mobili”, affondando e riemergendo tra disperati tentativi di trovare finalmente terreno stabile, il Governo sembra apprestarsi – senza che se ne comprenda la ratio – a adottare disposizioni che disconoscono, di fatto, i diritti acquisiti dagli operatori. Ci si domanda: ma l’Europa chiede davvero questo?
Gran parte delle concessioni dei mercati ambulanti, grazie a provvedimenti adottati dalle diverse regioni e comuni, ha scadenza tra il 2029 e il 2032. Tuttavia, da quanto trapela, si vorrebbe ora negare tale diritto, riducendo la durata delle concessioni legittimamente rinnovate e sopprimendo le norme della legge sulla concorrenza del 2022, che avrebbero consentito il completamento dei rinnovi in vista di una revisione delle regole per il rilascio delle concessioni, sulla base di nuove linee guida. Un obbrobrio giuridico!
E parliamo, si badi bene, di mercati in cui non vi è impedimento a operare per chi non è già concessionario, dato lo stato di crisi del settore, evidente a tutti, e la conseguente disponibilità di posteggi. Esclusi i mercati rionali (quelli giornalieri, per intenderci), l’occupazione del suolo da parte dei “commercianti ambulanti” è inoltre limitata a poche ore alla settimana. Ha senso mettere a bando migliaia di concessioni che di fatto hanno un valore commerciale pressoché nullo e non creano certamente privilegi? Si rischia così di attivare procedure burocratiche che, dopo l’approvazione dell’ultima legge annuale sul mercato e la concorrenza, speravamo di poter evitare.
Purtroppo, il caso del rinnovo delle concessioni degli “ambulanti” ha ingenerato in qualche zelante euroburocrate – sorretto dalla totale ignoranza dei decisori politici, in totale condizione di miopia sullo stato del comparto – la percezione dei concessionari come dei veri e propri privilegiati che godrebbero inopinatamente di un bene che in realtà è utilizzato solo per poche ore settimanali fornendo un prezioso servizio ai cittadini, nel rispetto delle regole. Non è così: si tratta di un comparto già in grave difficoltà, anche e soprattutto a causa di questi tre lustri di incertezza che hanno fatto crollare gli investimenti.
Una difficoltà certificata dall’emorragia di imprese: tra il 2014 ed il 2024 ne sono sparite, senza essere sostituite, 22.315. Il provvedimento di cui si parla in queste ore, se approvato, troverà la nostra netta opposizione, e Anva Confesercenti avvierà tutte le azioni necessarie a contrastarlo.
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