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Intervista per VOCI DEL TERRITORIO
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Intervista a cura di Stefano Favero di Klasse Uno Network - per VOCI DEL TERRITORIO ad Alessandro Torluccio – Direttore di Confesercenti Verona.
Confesercenti nasce a Roma nel 1971 ed è presente a Verona dal 1979.
A livello nazionale, rappresenta migliaia di imprese del settore commercio, turismo, servizi ed artigianato, che danno occupazione ad oltre 800.000 persone.
Si tratta in gran parte di piccole-medie imprese ed attività di vicinato, che in questo periodo di pandemia sono risultate fondamentali per la tenuta del tessuto sociale di quartieri periferici e centri storici, garantendone la vitalità ed i servizi essenziali.
Gli obiettivi futuri di Confesercenti sono:
- continuare a rappresentare il dinamismo delle piccole imprese, assicurando la crescita economica ed occupazionale del Paese;
- supportare la crescita delle pmi, auspicando una rapida ripresa dell’economia duramente provata dal Covid e un recupero del PIL nazionale, a cui i propri associati contribuiscono per una notevole quota;
- ottimizzare i rapporti con la pubblica amministrazione e le organizzazioni sociali, economiche, culturali ed umanitarie. In particolare, nei prossimi mesi sarà fondamentale sbloccare i ristori e concertare con la pubblica amministrazione ulteriori fondi permanenti di finanziamento alle attività colpite dalla pandemia;
- predisporre operazioni di marketing e organizzare eventi che favoriscano la ripresa del turismo, quantomeno di quello di prossimità. A tal fine, Confesercenti Verona sta pianificando l’organizzazione dei “Mercatini di Natale” e di “Piazze dei Sapori”, due importanti manifestazioni scaligere.
Da 50 anni Confesercenti è al fianco delle imprese, soprattutto nei momenti bui dell'imprenditore, per rilanciare il nostro Paese grazie alla piccola e media impresa.
Qui il link per ascoltare il PODSCAST: https://soundcloud.com/klasseunonetwork/alessandro-torluccio-confesercenti-verona
Veneto in zona rossa
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Da lunedì 15 marzo, e per almeno 2 settimane, il Veneto sarà sottoposto alle limitazioni da “zona rossa”.
Di seguito le prime indicazioni che riguardano le attività commerciali e i pubblici esercizi.
Negozi e mercati
In zona rossa i negozi sono chiusi, tranne quelli di prima necessità: alimentari, farmacie, librerie, elettronica, ferramenta, edicole, profumerie, tabaccai, giocattolai e vivai.
Restano aperte anche le strutture commerciali che distribuiscono fiori, profumi, detersivi, biancheria, confezioni e calzature per bambini e neonati.
Aperte anche le ferramenta e i negozi di elettronica nonché i negozi per animali e tutte le edicole.
Chiusi anche i centri commerciali (tranne farmacie, parafarmacie, edicole, supermercati al loro interno) non solo nel weekend, ma anche nei giorni feriali o lavorativi.
Supermercati e negozi che vendono generi alimentari restano aperti (ipermercati, supermercati, discount ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari continueranno a lavorare).
Cosi come potranno continuare a lavorare gli ambulanti che vendono frutta e verdura.
Gli acquisti solo per necessità, un familiare per volta
Pubblici Esercizi
È confermata la sospensione dell’attività di somministrazione e rimangono consentiti:
Dalle 05 alle 18 consentito l'asporto sia di piatti che di bibite da ristoranti, bar (codice Ateco prevalente 56.3), negozi al dettaglio di bevande ed enoteche.
Dalle 18 alle 22, ora in cui scatta il coprifuoco, è consentito asporto solo da ristoranti, pizzerie, bar con cucina (codice ATECO 56.10.11) e attività simili.
Il servizio di mensa contrattualizzata.
Vietato consumare sul posto o nelle immediate vicinanze.
Sempre possibili le consegne a domicilio.
La consumazione in hotel è consentita per i soli clienti che alloggiano.
Servizi alla persona
Barbieri, parrucchieri e centri estetici sono chiusi, così come tutte le altre attività classificabili come "servizi alla persona".
Restano chiusi i centri benessere e i centri termali.
Aperte lavanderie, tintorie, pompe funebri, le prestazioni essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche
Scarica il modello dell'autocertificazione per gli spostamenti
Per altre informazioni o chiarimenti gli uffici Confesercenti Verona sono a vostra disposizione.
Potete trovare la cartellonistica da esporre, altri documenti o le normative in vigore nel sito Qui 6 al sicuro
Servizio mensa in attività di pubblico esercizio a norma del DPCM 2 marzo 2021
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Gli Operatori economici del settore della somministrazione di alimenti e bevande possono effettuare attività di mensa continuativa ai sensi del DPCM 2 marzo 2021 contenente misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale.
Secondo recenti orientamenti interpretativi, è possibile l’attivazione di tale servizio esclusivamente alle seguenti condizioni:
- stipulazione di un regolare contratto/convenzione tra l’esercente l’attività di somministrazione di alimenti e bevande ed il datore di lavoro (azienda) che preveda lo svolgimento del servizio di ristorazione (“mensa”) a favore dei dipendenti. Come da indicazioni rese dal Ministero dell'Interno, il titolare di Partita IVA o il libero professionista non possono instaurare tale rapporto contrattuale;
- stesura di un elenco dei lavoratori beneficiari del servizio il cui nominativo deve essere predeterminato dal datore di lavoro e comunicato all’esercente. Quest'ultimo dovrà scrupolosamente verificare la corrispondenza dei nominativi in occasione dell’accesso al locale;
- i citati documenti dovranno essere conservati presso l'esercizio e dovranno essere prontamente esibiti in caso di controllo da parte degli Organi preposti;
- rigoroso rispetto dei protocolli o linee guida per la sicurezza e la prevenzione della diffusione del COVID-19 (distanziamento interpersonale, sanificazione degli ambienti, utilizzo dispositivi di protezione, ecc.).
Al fine di monitorare il numero degli aderenti, il titolare dell’attività dovrà inviare una comunicazione al Comune a mezzo PEC.
Servizio mensa aziendale - ristoranti: il Prefetto di Verona fa chiarezza sulla norma
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E' possibile per i ristoranti, chiusi per disposizione generale, svolgere l'attività di mensa per singole (anche compresenti) aziende, con predeterminazione dei dipendenti legittimati ad accedere e sulla base di una convenzione tra azienda ed esercizio di ristorazione.
Tale ambito di applicazione è vincolato dall'osservanza dei protocolli o linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio in tema di somministrazione di cibi e bevande, nonché della legislazione vigente in tema di attività produttive.
Pertanto, gli esercizi che intendono effettuare i servizi di mensa o catering continuativo su base contrattuale debbono disporre dei requisiti tecnici e amministrativi necessari allo svolgimento dei predetti servizi, sotto la primaria sorveglianza dei competenti organi comunali.
Relativamente alla verifica del rispetto delle misure di contenimento del rischio di contagio, gli organi accertatori sono tenuti a verificare:
a) il rispetto degli specifici protocolli o linee guida dirette a prevenire il contagio;
b) la sussistenza di un regolare contratto fra l'esercente e un datore di lavoro, che giustifichi lo svolgimento dell'attività di mensa o Catering continuativo;
c) la verifica tra i presenti nei locali della corrispondenza dei soli lavoratori individuati in uno specifico elenco dal proprio datore di lavoro, quali beneficiari del servizio contrattualizzato.
Asporto si o no, facciamo chiarezza!
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In questi giorni la confusione per il mondo della somministrazione, bar, ristoranti, pub, è massima.
Scelte incomprensibili, difficili da spiegare agli operatori del settore, figuriamoci ai cittadini.
Pensiamo sia utile fare chiarezza sul tema asporto.
Tutti i ristoranti, pizzerie, ecc., potranno continuare l’attività di asporto anche dopo le 18, fino alle 22, sia in zona gialla, sia in zona arancione, sia in zona rossa.
Questa sarà impedita solo ai bar e alle rivendite con codici ateco 56.3 e 47.25, e solo dopo le 18 (il Governo ha confermato il divieto della vendita da asporto per i bar che non effettuano anche servizi di cucina a partire dalle 18).