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CORONAVIRUS, CONFESERCENTI VERONA: "BENE PACCHETTO EMENDAMENTI LEGA, RECEPITE NOSTRE PROPOSTE. GOVERNO ASCOLTI IL NOSTRO TERRITORIO"
"Bene il 'pacchetto emendamenti' annunciato dall'onorevole Fontana per Verona. Lo stop a tasse, burocrazia e lo sblocco delle risorse, già nella disponibilità di enti locali, Camere di Commercio e Fondazioni è la strada giusta per innescare la ripresa dopo questo difficile momento. Siamo soddisfatti che, nella proposta illustrata, siano state recepite le nostre istanze. Seguiremo passo passo il percorso parlamentare del decreto 'Cura Italia', pronti a continuare a dare il nostro contributo per migliorare il provvedimento. Ci auguriamo che il governo manifesti sensibilità per le proposte presentate, che sono misure concrete e di buon senso. Mai come oggi è importante tutelare le attività e sostenerle mettendo in campo uno sforzo straordinario. In gioco c'è il futuro di Verona, dei lavoratori, dell'economia locale e lo sviluppo della città".
Così il direttore generale di Confesercenti Verona Alessandro Torluccio dopo che il deputato Lorenzo Fontana ha presentato il 'pacchetto' di interventi per Verona, estendibile a tutti i Comuni, per il rilancio economico post-emergenza sanitaria.
Un indennità di 600 euro di sostegno al reddito. La prevede il decreto CuraItalia a favore delle seguenti categorie:
– lavoratori autonomi iscritti all’Inps (gestione Ago), non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
– liberi professionisti titolari di partita Iva (alla data del 23 febbraio 2020) e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla gestione separata dell’Inps, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie,
– lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e l’entrata in vigore del decreto legge, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore del decreto stesso.
L’indennità non rientra nel reddito tassabile.
Per ora il beneficio è limitato al solo mese di marzo e verrà erogato dall’Inps nei limiti delle risorse disponibili.
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Confesercenti: “Ma il click day è impensabile, l’Inps riveda la procedura”
Utilizzare la procedura del click day, in questa fase emergenziale, per consentire ai lavoratori autonomi e ai professionisti di richiedere l’indennità di 600 euro prevista dal Decreto “Cura Italia” è assolutamente impensabile.
È quanto afferma Confesercenti in una nota rispetto all’ipotesi avanzata dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
Ad una crisi straordinaria si risponde con misure straordinarie e mirate. Oltretutto, In un momento critico come questo, lo strumento non metterebbe tutti i potenziali richiedenti sul territorio nazionale nelle stesse condizioni per potervi accedere, poiché è evidentemente legato alla connettività che nel Paese, purtroppo, non è omogenea.
L’Inps riveda, perciò, la modalità di richiesta di indennizzo, non ci sembra opportuno aggiungere difficoltà a interi settori dell’economia produttiva già così fortemente danneggiati, significherebbe vanificare gli sforzi finora messi in campo dal Governo per gestire l’emergenza sanitaria ed economica.
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L’INDENNITÀ SPETTA ANCHE AGLI AGENTI DI COMMERCIO: ACCOLTE LE RICHIESTE DELLA FIARC
La lettera della Fiarc ha avuto un primo riscontro positivo e immediato da parte del governo
Il presidente Marcianò: “Intervento apprezzabile, la categoria non avrebbe capito l’esclusione”
La Fiarc ha ricevuto garanzie che gli agenti e rappresentanti di commercio potranno beneficiare dell’indennità di sostegno al reddito di 600 euro, per il mese di marzo, prevista per i lavoratori autonomi dal decreto CuraItalia. Il governo si appresta a rispondere positivamente alla lettera inviata ieri dalla Fiarc-Confesercenti alla ministra Nunzia Catalfo (Ieggila qui) per sollecitare l’inserimento degli agenti fra i beneficiari. Nell’attuale formulazione, infatti, il decreto esclude la categoria dall’indennità.
“Accogliamo con soddisfazione – dice Antonino Marcianò, presidente nazionale della Fiarc – le rassicurazioni del governo. Come Fiarc ci eravamo immediatamente attivati per segnalare quella che a ogni evidenza è un’incomprensibile e inaccettabile anomalia. È un risultato importante per una categoria che è in particolare sofferenza, come quelle degli altri lavoratori autonomi, e che non capirebbe una propria esclusione dall’indennità. Attendiamo ora, fiduciosi, il provvedimento ufficiale”
Continuiamo con l’analisi del recente decreto CuraItalia per la parte che riguarda le misure di sostegno alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi colpite dall’emergenza Coronavirus. Oggi è la volta degli affitti commerciali
Il decreto prevede un bonus fiscale sugli affitti a favore delle imprese commerciali che sono state costrette a interrompere l’attività a séguito dell’entrata in vigore del Dpcm dell’11 marzo; non vale, invece, per le attività alle quali lo stesso decreto consente l’apertura. Per vedere l’elenco delle attività chiuse e aperte, clicca qui.
Il bonus si concretizza in una detrazione del 60% del canone di locazione da utilizzare in compensazione con le imposte dovute.
Esso vale non per tutti gli immobili commerciali, ma soltanto per quelli che rientrano nella categoria catastale C/1 (botteghe e negozi) e riguarda – per ora e salvo auspicabili ampliamenti – l’affitto per il mese di marzo.
Iniziamo da oggi un’analisi puntale del recente decreto CuraItalia che prevede – fra l’altro – misure di sostegno alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi colpite dall’emergenza Coronavirus. Nei prossimi giorni esamineremo altri punti del provvedimento.
Partiamo con il rinvio delle scadenze e con l’estensione alle microimprese della cassa integrazione in deroga.
RINVIO SCADENZE
1 – Per tutti i contribuenti: persone fisiche e soggetti collettivi, società di persone o di capitali, enti commerciali ed enti non commerciali
Sospesi gli adempimenti fiscali in scadenza nel periodo compreso dall’8 marzo al 31 maggio 2020.
Nuovo termine: entro il 30 giugno 2020 senza applicazione di sanzioni.
2 – Solo le per imprese turistico-ricettive, agenzie di viaggio e turismo, tour operator, guide turistiche, ricevitorie del lotto, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, bar e pub e altre attività (vedi elenco completo in fondo fondo*)
Sospesi dal 2 marzo al 30 aprile 2020 i versamenti delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, dei contributi e premi previdenziali.
Sospesi i versamenti Iva in scadenza a marzo 2020 (di cui al momento, non è previsto un termine per la ripresa dei pagamenti).
Nuovo termine: versamenti in unica soluzione entro il 31 maggio 2020, che slitta a lunedì 1° giugno, o a rate fino ad un massimo di 5 mensili di pari importo, a decorrere dalla stessa data. Chi ha già pagato, non ha diritto al rimborso.
3 – Per tutti gli altri contribuenti (esercenti, imprenditori o professionisti) con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019
Sospesi i versamenti che scadono tra 8 e 31 marzo 2020, relativi a: ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, Iva, contributi previdenziali e assistenziali, premi per assicurazione obbligatoria.
Nuovo termine: versamenti in unica soluzione entro il 31 maggio 2020, che slitta a lunedì 1° giugno, o a rate fino ad un massimo di 5 mensili di pari importo, a decorrere dalla stessa data. Chi ha già pagato, non ha diritto al rimborso.
4 – Per i contribuenti con compensi e provvigioni (con ricavi o compensi non superiori a 400mila euro nel periodo d’imposta 2019)
È possibile non farsi applicare le ritenute d’acconto da parte del sostituto d’imposta per i compensi o provvigioni incassate tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020, a patto che gli stessi professionisti o agenti e assimilati non abbiano sostenuto spese per lavoro dipendente o assimilato nel mese di febbraio 2020.
Nuovo termine: si dovrà versare in autoliquidazione l’ammontare delle ritenute d’acconto non operate dal sostituto in unica soluzione entro il 31 maggio 2020, che slitta a lunedì 1° giugno 2020, o a rate mensili, fino ad un massimo di 5 rate, a decorrere dal mese di maggio 2020.
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA ANCHE PER LE MICRO IMPRESE
La cassa integrazione in deroga viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi, comprese le aziende con meno di 5 dipendenti: dunque, si tratta di una misura utilizzabile anche per le imprese del commercio, che hanno solitamente un numero limitato di dipendenti. I datori di lavoro, che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga con la nuova causale Covid-19 per la durata massima di 9 settimane.
Sono esclusi dall’applicazione i datori di lavoro domestico.
FIS (FONDO INTEGRAZIONE SALARIALE) PER LE IMPRESE CON PIU’ DI CINQUE DIPENDENTI
Per le aziende con un numero di dipendenti superiore a 5 è invece previsto il fondo integrazione salariale (Fis), sempre con causale Covid 19.
LE PRATICHE
Attenzione > Il governo non ha ancora predisposto la modulistica per le domande e le procedure per l’iter della pratica: non appena tali indicazioni saranno fornite, Confesercenti provvederà a informare le aziende associate e a contattarle per svolgere gli adempimenti previsti.
* Elenco soggetti punto 2
società sportive, professionistiche e dilettantistiche, soggetti che gestiscono stadi, impianti sportivi, palestre, club e strutture per danza, fitness e culturismo, centri sportivi, piscine e centri natatori, , aziende termali (vedi elenco completo al fondo).
associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, nonché soggetti che gestiscono stadi, impianti sportivi, palestre, club e strutture per danza, fitness e culturismo, centri sportivi, piscine e centri natatori;
soggetti che gestiscono teatri, sale da concerto, sale cinematografiche, ivi compresi i servizi di biglietteria e le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche, nonché discoteche, sale da ballo, night-club, sale gioco e biliardi;
soggetti che gestiscono ricevitorie del lotto, lotterie, scommesse, ivi compresa la gestione di macchine e apparecchi correlati;
soggetti che organizzano corsi, fiere ed eventi, ivi compresi quelli di carattere artistico, culturale, ludico, sportivo e religioso;
soggetti che gestiscono attività di ristorazione, gelaterie, pasticcerie, bar e pub;
soggetti che gestiscono musei, biblioteche, archivi, luoghi e monumenti storici e attrazioni simili, nonché orti botanici, giardini zoologici e riserve naturali;
soggetti che gestiscono asili nido e servizi di assistenza diurna per minori disabili, servizi educativi per l’infanzia e servizi didattici di primo e secondo grado, scuole di vela, di navigazione, di volo, che rilasciano brevetti o patenti commerciali, scuole di guida professionale per autisti;
soggetti che svolgono attività di assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili;
aziende termali di cui alla legge n. 323/2000, e centri per il benessere fisico;
soggetti che gestiscono parchi divertimento o parchi tematici;
soggetti che gestiscono stazioni di autobus, ferroviarie, metropolitane, marittime o aeroportuali;
soggetti che gestiscono servizi di trasporto passeggeri terrestre, aereo, marittimo fluviale, lacuale e lagunare, ivi compresa la gestione di funicolari, funivie, cabinovie, seggiovie e ski-lift;
soggetti che gestiscono servizi di noleggio di mezzi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale, lacuale e lagunare;
soggetti che gestiscono servizi di noleggio di attrezzature sportive e ricreative ovvero di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli;
soggetti che svolgono attività di guida e assistenza turistica.
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- Fino al 25 marzo, le attività del commercio, artigianato e servizi chiusi in tutta Italia
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