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In merito al recente dibattito sulle problematiche dei residenti e dei commercianti del centro storico interviene anche Confesercenti Verona. L’associazione delle imprese del commercio e del turismo, infatti, per bocca del presidente, Paolo Bissoli, presenta le sue proposte. “Nell’attuale contesto socio-economico è fondamentale fare sistema. Tutte le parti si devono trovare per discutere assieme sui problemi delle attività commerciali, nel rispetto delle esigenze di tutti. Il problema della vivibilità del centro storico va visto infatti da vari punti di vista. Limitare solo l’accesso al centro, è un’arma a doppio taglio. Le attività commerciali, infatti, già provate dall’attuale congiuntura economica sono messe ancor più in difficoltà e potrebbero chiudere i battenti per sempre”.
“Se vive il commercio, vivono anche la città – prosegue il direttore generale di Confesercenti – Alessandro Torluccio – è un nostro slogan degli anni ’70 ma è un concetto sempre valido. In quest’ottica apprezziamo gli sforzi fatti dall’Amministrazione comunale, in particolare dall’assessore al commercio Nicolò Zavarise, per esempio, per l’ampliamento e l’estensione del periodo di concessione dei plateatici”.
“Sollecitiamo a breve un incontro – incalza Paolo Bissoli – per discutere assieme e programmare il rilancio del centro storico. Vediamo ogni giorno chiudere tante imprese, aldilà del mero aspetto commerciale, bisogna considerare la funzione sociale che rivestono i negozi di vicinato che fungono anche da presidi di sicurezza sociale. Ogni negozio in meno è una grossa perdita per tutta la città e per i suoi abitanti”.
Conclude il direttore generale Torluccio “Bisogna avere il coraggio, dopo periodi di sperimentazione, di tornare anche sui propri passi, fare il punto della situazione e riprogrammare con larga veduta il futuro del centro cittadino. Non si possono fare continuamente scelte spot che rischiano di rispondere a bisogni imminenti e di alcuni ma non a mancanze strutturali. Ecco perché vorremmo discutere con l’Amministrazione Comunale di un progetto nuovo, risolutivo e rispettoso di tutti i player in campo, perché fare impresa non è un gioco”.
L’associazione scaligera delle piccole e medie imprese del commercio e del turismo infine conviene che altri centri commerciali non possano coesistere con l’attuale tessuto economico cittadino, nemmeno quello previsto a San Massimo.
La prima volta di Santa Lucia ad una conferenza stampa. Oggi, la Santa più amata dai bambini, ha spiazzato i giornalisti presentandosi in sala Arazzi al braccio dell’assessore Nicolò Zavarise, vestita con l’abito elegante delle occasioni importanti.
Un’apparizione non certo casuale, visto che mancano solo due giorni alla notte del 12 dicembre. Per rendere ancora più speciale l’evento, quest’anno Santa Lucia sarà ai mercatini di piazza Bra giovedì pomeriggio, insieme all’inseparabile Gastaldo. Dalle 16.30 alle 19.30 di giovedì 12 dicembre, i bambini con i loro genitori potranno incontrare la Santa tra i banchetti allestiti sulla piazza e sul liston, ma anche fermarsi per una foto ricordo e per ricevere gli immancabili dolcetti nell'apposita location che verrà dedicata all’interno dei giardini.
Si tratta di un’iniziativa sperimentale, una sorta di anno zero di quello che aspira a diventare un progetto più ampio e di lunga durata. L’idea dell’Amministrazione è infatti quella di creare, in occasione delle prossime edizioni dei mercatini, una cittadella dedicata a Santa Lucia e alla sua storia, con l’installazione di totem trifacciali per far conoscere i valori e il significato di questa tradizione locale.
All’iniziativa partecipa Confesercenti Verona, impegnata nell’organizzazione dell’iniziativa e della promozione sui social della vera storia di Santa Lucia, dal martirio fino a diventare il simbolo odierno legato ai doni per i bambini.
L’obiettivo è di allargare il progetto a tutto il territorio, inserendolo a pieno diritto tra i più importanti appuntamenti legati alla tradizione veronese, con positive ricadute a vantaggio delle imprese del settore turistico.
Santa Lucia tra i banchetti è stata presentata dall’assessore alle Attività economiche e produttive Nicolò Zavarise, insieme al direttore generale di Confesercenti Alessandro Torluccio. Presenti anche il vicesindaco Luca Zanotto, l’assessore al Patrimonio Edi Maria Neri, il consigliere comunale Alberto Zelger e Fabio Vecchia responsabile del settore Eventi di Confesercenti.
“Nella nostra città la tradizione legata a Santa Lucia è molto sentita – ha detto Zavarise – una festa scandita da una serie di rituali che vengono rispettati fedelmente e che iniziano ai primi di dicembre con i bambini che scrivono la letterina per richiedere i doni. L’evento con i banchetti è un appuntamento atteso non solo dai veronesi, ma anche dai numerosi visitatori che arrivano dalla provincia. Abbiamo pensato di dargli ancora più sostanza non solo portando tra il mercato una Santa Lucia in carne e ossa, ma anche la sua storia, che fa parte del nostro patrimonio culturale”.
Un grazie agli sponsor che hanno creduto nell'iniziativa: Cantina Buglioni, Flover, Spazio Visibile e Verona Social.
«Investire ancora in grande distribuzione è antistorico, così si desertificano quartieri e centro città e si distruggono i piccoli negozi»
«Basta centri commerciali a Verona». C’è un secco diniego da parte della associazione dei commercianti al recente via libera della Regione Veneto per la realizzazione di un insediamento commerciale nei pressi di San Massimo.
In una nota Paolo Bissoli presidente di Confesercenti Verona ha evidenziano: «Proprio non fa breccia nelle amministrazioni comunali il concetto che sono cambiati i paradigmi del commercio. Ecco ora a Verona di nuovo presentarsi lo stesso problema: a fronte di qualche risicata opera pubblica, a fronte della necessità mediatica delle amministrazioni di dimostrare qualcosa di nuovo ai cittadini, si svende il tessuto commerciale. A che servono i proclami di rilancio dei centri urbani? A che serve da parte delle amministrazioni stesse chiedere aiuto alle associazioni per rivitalizzare i propri centri?».
La Confesercenti compone un quadro del settore non del tutto positivo, prosegue Alessandro Torluccio, direttore generale dell’associazione scaligera «L'investimento in Gdo (grande distribuzione organizzata) è antistorico. La crisi del settore è acclarata. In tutta Europa la tendenza è quella di rivitalizzare i centri potenziando le piccole botteghe. L'occupazione creata con insediamenti di Gdo fuori dai centri cittadini si paga con la perdita di posti di lavoro all’interno di piccole aziende che pagano le tasse locali, con la conseguente desertificazione delle città, le quali poi a loro volta hanno bisogno di ingenti capitali per essere rivitalizzate». Torluccio commenta così la recente rassicurazioni date dall’assessore Segala circa la richiesta d’invio alla regione per le ridotte dimensioni di quello che sarà il nuovo insediamento di San Massimo: «Sarà in ogni caso qualcosa che sposterà commercio fuori dal centro, che contribuirà a destrutturare il già moribondo tessuto commerciale locale, che nulla conterà per i piccoli negozi di quartiere e che contribuirà alla perdita di posti di lavoro qualificati. Ci auguriamo ci siano dei ripensamenti sulle scelte».
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