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Imprenditori e consumatori spaccati a metà tra favorevoli e contrari. Per il 35% dei clienti con green pass si è più sicuri e si consuma più volentieri Pubblici esercizi preoccupati. “Prevedere fase sperimentale senza sanzioni, come in Francia”
Non convince tutti, ma in pochi si sottraggono. Il green pass, il certificato vaccinale che dal 6 agosto sarà obbligatorio esibire per entrare in ristoranti e bar al chiuso, divide l’opinione pubblica italiana. Ma in pochi rinunciano: il 47% degli italiani già si è procurato il green pass, mentre il 20% segnala di aver iniziato l’iter per ottenerlo. Rimane, però, un 21% che resiste all’idea dell’obbligo di certificato vaccinale e dichiara di non volerlo ottenere.
È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG per Confesercenti su un doppio campione di consumatori e imprenditori della ristorazione, del servizio bar e delle altre attività di ristorazione, interpellati tra il 28 luglio e il 2 agosto 2021.
Favorevoli e contrari. L’introduzione dell’obbligo, come anticipato, ha spaccato gli italiani quasi a metà, in particolare gli imprenditori di bar e ristoranti: tra questi, infatti, la percentuale di favorevoli al green pass per i clienti è ferma al 53%. Divisiva anche l’organizzazione pratica dell’obbligo: il 46% dei consumatori ritiene che non sia corretto affibbiare l’onere del controllo del green pass ai ristoratori, quota che – non sorprendentemente – sale al 54% tra i ristoratori stessi. A rafforzare il rifiuto delle imprese, lo spettro di doversi assumere responsabilità eccessive: ogni errore potrebbe avere conseguenze salate, con sanzioni onerose che arrivano fino alla chiusura del locale. Per questo, il 60% delle attività chiede che anche in Italia, come in Francia, si preveda un periodo ‘cuscinetto’ senza sanzioni per accompagnare almeno la fase iniziale dell’avvio dell’obbligo.
L’effetto sulle imprese e sui consumi. Anche la stima dell’impatto economico del green pass divide. Gli imprenditori sono i più pessimisti: il 46% teme che l’introduzione dell’obbligo avrà un effetto negativo, con aumento dei costi a carico dell’impresa e riduzione dei fatturati; mentre solo il 29% spera in un effetto positivo. Una valutazione negativa dovuta anche al timore di non poter sostenere l’attività: il 54% delle imprese, infatti, dichiara di non avere spazi per il consumo all’esterno sufficienti a tenere in piedi l’impresa. Tra i consumatori, invece, prevale l’ottimismo: sebbene ci sia un 20% che sostiene che il green pass avrà un effetto negativo, il 37% ritiene che il certificato vaccinale non modificherà le sue abitudini di consumi, ed un ulteriore 35% dichiara anzi che la maggiore sicurezza offerta dal green pass lo porterà a mangiare più spesso nei pubblici esercizi.
“L’auspicio”, commenta Confesercenti, “è che l’obbligo di green pass sia efficace nell’accelerare il processo di vaccinazione. Come segnala il sondaggio, però, gli imprenditori temono difficoltà, soprattutto nella fase di controllo, che li trasforma di fatto in agenti di pubblica sicurezza: un ruolo che non spetta certo loro, un punto su cui sembrano concordare anche i clienti. Gli operatori del settore sono in prima linea per dare un contributo e sensibilizzare, ma il nuovo obbligo deve essere una responsabilità condivisa da tutti: meglio informare che sanzionare. Per questo sarebbe opportuno prevedere in avvio una fase sperimentale senza multe, come è stato fatto in Francia”.
La Direzione di Confesercenti Verona comunica che è stato siglato un accordo per tutte le iniziative del 2021 svolte dalla Pro Loco Verona che vedranno la collaborazione di Confesercenti Verona come supporto fondamentale per tutte le realtà economiche che parteciperanno o contribuiranno alla realizzazione delle notti bianche di Verona.
L'accordo è stato sottoscritto dal Direttore Generale Alessandro Torluccio di Confesercenti e dal Presidente della Pro Loco di Verona Marco Rigo.
Gli eventi già messi in calendario sono quattro, ma salvo restrizioni, dovrebbero aumentare.
- Rassegna Teatrale - Parco Santa Croce il 31 luglio ore 21.00
- Santa Lucia sotto le stelle - Piazza Martiri d'Istria sabato 21 agosto dalle ore 18.30
- Borgo Santa Croce sotto le stelle - Parco di Santa Croce e Via Guido D'Arezzo dalle ore 18.30
- Summer Beer Fest - Parco 800 Boscomantico 2-3-4-5 settembre
“Abbiamo ripreso a lavorare da un mese, lasciateci prendere respiro”. Così Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti ha commentato con l’Adnkronos un’eventuale ipotesi di un green pass ‘alla francese’ ovvero per frequentare bar, ristoranti, treni o aerei, ovvero tutti i luoghi di socialità, come deciso in Francia dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron a partire da agosto per contrastare la variante Delta del Covid.
“Siamo in piena estate e si vive all’aperto, anche le norme che hanno consentito di allargare gli spazi all’aperto fanno sì che la maggior parte dei locali viva all’esterno e quindi – ha sottolineato Banchieri – con un rischio di contagio basso o bassissimo, anche i dati delle ospedalizzazioni non sono lontanamente paragonabili a quelli di aprile e ci confortano. Secondo noi è prematuro in questa fase stravolgere una situazione che tutto sommato è abbastanza sotto controllo, con comportamenti responsabili, rispettando le regole, si può andare avanti in questo modo”.
“L’accesso con il green pass che potrebbe evitare nuove chiusure del settore ristorazione sarebbe anche di non facile attuazione. Che cosa comporterebbe? – si è interrogato il presidente – che un ristoratore o un barista si dovrebbe mettere ad accertare un dato personale o si dovrebbe fidare di quello che dice un cliente? La vedo difficile”.
“Noi riteniamo che in questa fase non sia necessario il green pass per i locali, – ha concluso – se invece i dati dovessero peggiorare e magari si dovesse ricorrere a zone arancioni o rosse, allora sì che andrebbe preso in considerazione”. “Noi comunque speriamo che non sarà mai necessario” conclude Banchieri.
Non siamo pubblici ufficiali e non abbiamo nemmeno il diritto normativo di verificare e non dobbiamo avere il dovere di controllare il possesso di green pass e del documento d'identità del cliente. I controlli spettano alle forze dell'ordine, noi non possiamo far altro che ringraziare i clienti che scelgono i locali" chiosa il Presidente Provinciale - Paolo Bissoli.
Conclude il Direttore Generale di Confesercenti Verona - Alessandro Torluccio, "è il momento di dare un segnale importante, tutte le rappresentanze sindacali e politiche locali e di rappresentanza regionale e nazionale, devono sedersi attorno ad un tavolo per il bene del tessuto economico della nostra città, ci faremo pertanto portavoce di questo".
E' stato presentato oggi dall’assessore al Commercio Nicolò Zavarise il gonfalone dei ristoranti tipici veronesi per il 2021. L’iniziativa del Comune per promuovere l’enogastronomia veronese è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Ristoranti Tipici Veronesi, con la Confesercenti di Verona, Confcommercio e con la Soprintendenza a dimostrazione del fatto che la cucina e la ristorazione, oltre ad essere un importante settore economico è anche un fatto culturale.
«L’istituzione del Gonfalone - ha ricordato l’assessore Zavarise - è un piccolo gesto, ma significativo in questo particolare momento che ha visto il settore della ristorazione pesantemente colpito dalle restrizioni conseguenti la pandemia. Dimostra come il Comune sia vicino agli operatori economici della ristorazione».
«Abbiamo voluto supportare i ristoratori tipici con un contributo simbolico ma di ripartenza, sostenendo il 50% della somma invesita per l'acquisto del gonfalone - ha aggiunto il direttore generale di Confesercenti Verona Alessandro Torluccio - è solo l'inizio di una serie di iniziative a favore della ristorazione che stiamo mettendo in atto per far ripartire la nostra città».
Alla presentazione hanno partecipato anche il presidente dei Ristoranti Tipici di Verona Leo Ramponi, il ristoratore Simone Visentini e Enrico Bosco di Confcommercio.
Di seguito il link per la visione della conferenza stampa https://www.youtube.com/watch?v=VaDGq0reBFo
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