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Nella seduta di lunedì 24 maggio, Alessandro Torluccio attuale direttore di Confesercenti Verona, è stato eletto membro del CDA dell'Associazione Veronesi nel Mondo.
Nel suo discorso di insediamento il Alessandro Torluccio, si è soffermato sull’attuale situazione del commercio nella realtà veronese dopo un anno dalla pandemia, sottolineando come la Confesercenti si debba sempre più porre come punto di riferimento degli imprenditori e delle istituzioni locali: «L’indirizzo strategico è quello di rafforzare la nostra Associazione integrando le potenzialità della struttura territoriale con le crescenti opportunità offerte dal Sistema Verona, per dare sempre più opportunità alle imprese associate».
L’Associazione Veronesi nel Mondo assiste e indirizza gli associati in materia previdenziale in Italia e all’Estero, in campo fiscale, nelle ricerche anagrafiche per il recupero della cittadinanza, avvalendosi anche di esperti per consulenze esterne; promuove iniziative culturali di interesse sociale in Provincia e nei luoghi di emigrazione. Organizza viaggi, vacanze culturali, visite alle “Famiglie” in tutti i continenti; organizza corsi formativi rivolti a giovani discendenti di emigranti veronesi e veneti; agli stessi e ad anziani di origine veneta organizza soggiorni e visite ai luoghi d’origine; favorisce interscambi sociali, culturali ed economici tra la Provincia e le comunità veronese nel mondo;
organizza assemblee e dibattiti su maggiori temi di interesse dei Veronesi nel mondo e sull’emigrazione; promuove iniziative editoriali anche in forma multimediale sugli stessi argomenti;
Alessandro Torluccio ha poi concluso il suo intervento ricordando come “Confesercenti deve essere un moderno sindacato di imprese e sempre più dovrà dare opportunità alle imprenditrici e agli imprenditori che tutte le mattine intraprendono le loro attività e vanno avanti nonostante tutto”. “Abbiamo potenzialità straordinarie” ha detto, “dobbiamo metterle in campo coinvolgendo anche i commercianti che non aderiscono all’Associazione su temi specifici, facendo sentir loro la nostra presenza e vicinanza, migliorando la capacità di farci conoscere, far comprendere le iniziative per le attività del commercio, del turismo e dei servizi, migliorando la nostra capacità di informazione e l’immagine della Confesercenti”.
Con la giornata di chiusura e le presentazioni dei project work per Vicenzi Group, gli Allievi del Master in Marketing e Comunicazione d’Impresa di Verona completano il loro percorso di crescita personale e professionale.
Se grande giorno doveva essere, grande giorno è stato. A distanza di sette mesi dall’ultima lezione in aula, gli Allievi del Master in Marketing e Comunicazione d’Impresa di Verona si sono ritrovati in presenza per la giornata di chiusura del percorso formativo. Riscoprendosi più preparati, sicuri dei propri mezzi, ma anche più uniti e più vicini, nonostante i mesi di forzata lontananza. In poche parole, cresciuti umanamente e professionalmente.
È stata una giornata ricca di emozioni, che ha visto gli Allievi alle prese prima con il classico mix di gioia e trepidazione che precede i grandi appuntamenti, e poi con l’autentica soddisfazione di chi ha appena tagliato un traguardo importante.
Eppure, assistendo alle presentazioni, ciò che trapelava erano solo una totale padronanza della situazione e una piena consapevolezza di sé. I primi a salire in cattedra sono stati gli “Sbronzi di Marketing”, seguiti dagli “Snacks&Go”, dai “GirlZ Power” e dai “Mad’s Communication”. Quattro gruppi, diversi per composizione, vissuti formativi e professionali e individualità, accomunati dal medesimo intento: offrire a Vicenzi Group proposte brillanti, innovative e immediatamente applicabili per l’espansione del noto brand Mr. Day, come da brief ricevuto lo scorso febbraio da Cristian Modolo e Francesco Mantovanelli, rispettivamente Marketing & Communication Director e Brand Manager del gruppo.
Impossibile sintetizzare in poche righe più di un centinaio di slide complessivamente prodotte, a loro volta frutto di un lavoro che si è protratto per settimane tramite brainstorming di gruppo, sessioni di team working e confronti costanti con i coach di progetto Andrea Ghirlanda e Sissi Peloso, e i docenti del Master. Molto più semplice, invece, per non dire immediato, è stato riconoscere nei lavori presentati quelle doti fondamentali per riuscire a fare la differenza in un settore, il marketing, che nel connubio tra creatività e analisi, e nel difficile equilibrio tra omologazione (con i tempi) e differenziazione (dei prodotti), trova i suoi tratti peculiari.
Alla fine ad aggiudicarsi la palma di vincitori sono stati gli “Snacks&Go”. E se per gli “Sbronzi di Mktg” è arrivata comunque una menzione speciale, anche per gli altri due gruppi non sono mancate le congratulazioni di tutti i presenti. Da Vilma Febbroni, direttrice di Professional Datagest, dal direttore generale e dal referente settore eventi di Confesercenti Provinciale di Verona Alessandro Torluccio e Fabio Vecchia, ai docenti Pierantonio Gallu e Domenico Orlando, presenti all’evento insieme ai già citati Modolo, Mantovanelli e Ghirlanda.
Un punto di arrivo che segna un nuovo inizio
Dopo i verdetti della giuria si è passati alla consegna dei diplomi e al tradizionale brindisi di fine Master. Ed è così che con la sana euforia da conquista, condita da quel pizzico di adrenalina ancora in circolo, si fa strada anche la soddisfazione per aver portato a termine un percorso che a un certo punto sembrava essere più difficile del previsto, e che proprio a seguito delle nuove sfide si è rivelato ancora più arricchente.
Perché l’obiettivo prioritario di un percorso formativo è certamente l’acquisizione di nuove competenze. Ma conoscere gli elementi di un piano di marketing, saper definire la strategia di lancio di un nuovo prodotto è tanto importante quanto sapersi relazionare con i colleghi e conquistare la fiducia di clienti e fornitori, per accompagnare la crescita professionale con un’evoluzione anche della propria persona.
Un project work serve anche e soprattutto a questo, ed è questo il vero motivo per cui per i nostri (ormai ex) Allievi del Master in Marketing e Comunicazione d’Impresa di Verona, la giornata di sabato scorso non rappresenta un punto di arrivo, ma è in realtà un punto d’inizio.
Una buona notizia per i bar con codice Ateco 56.3. La Presidenza del Consiglio, con la circolare del 7 maggio, n. 33694, fa presente che “per i soggetti che in zona gialla svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3, la vendita per asporto è da ritenersi consentita anche oltre le ore 18,00, nel rispetto dei vigenti limiti orari agli spostamenti”.
Quindi asporto consentito nei bar anche dopo le 18 e fino alle 22. Rimane vietato invece il consumo nelle adiacenze dei pubblici esercizi.
Il Ministero dell’Interno, con Circolare del 24 aprile, ha fornito alcuni chiarimenti in merito al recente decreto “riaperture” (D.L. 52/2021) e il Governo ha aggiornato le relative FAQ.
Servizi di ristorazione
Nella circolare si legge che “il servizio al banco rimarrà possibile in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”. La frase si dovrebbe intendere nel senso che è ammesso prelevare i prodotti al banco (interno) dei locali, ma gli stessi prodotti dovranno essere consumati, da seduti, all’esterno. Così, ad esempio, un cliente potrà ricevere il caffè al bancone, ma potrà consumarlo esclusivamente una volta che se lo sarà portato al tavolo esterno.
Si conferma che il servizio al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone, salvo che siano tutti conviventi.
Nessun chiarimento sulla definizione di "Area all'aperto": A nostro avviso sembra ragionevole ritenere consentito anche il servizio all’interno di verande esterne o dehors, a condizione che vengano mantenute “aperte” tutte le pareti perimetrali (attualmente però non c'è alcun chiarimento da parte del Governo).
Consentiti i servizi di delivery (senza restrizioni orarie) e take away (fino alle 22.00) ad eccezione degli esercizi con codice ATECO 56.3 – bar, pub, birrerie, caffetterie, enoteche – ai quali resta consentito solo fino alle 18.00; in entrambi i casi permane il divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze del locale;
Ingresso e permanenza nei locali da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio.
I locali che attualmente non hanno tavoli all’aperto possono usare marciapiedi o parcheggi solo dopo aver ricevuto la relativa autorizzazione.
La tassa per l’occupazione di suolo pubblico è stata sospesa fino a giugno, ma è allo studio una ulteriore proroga.
Le FAQ di palazzo Chigi precisano che in linea generale «l’uso dei servizi igienici posti all'interno dei bar e dei ristoranti non può essere consentito, salvo casi di assoluta necessità».
All’interno delle strutture alberghiere in zona gialla è consentito mangiare a pranzo e cena, ma solo ai clienti che vi soggiornano.
Attività commerciali
Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni.
Le attività aperte devono rispettare i protocolli o le linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi. Fra queste vi è il mantenimento, in tutte le attività, del distanziamento interpersonale e la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura, nonché la garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d'aria.
È inoltre obbligatorio far rispettare le altre misure anti-contagio, come l’ingresso uno alla volta negli esercizi di vicinato (fino a 40 metri quadrati), oltre a un massimo di due operatori e l’accesso regolamentato e scaglionato, in proporzione alla relativa superficie aperta al pubblico, nelle medie e grandi strutture di vendita, differenziando, ove possibile, percorsi di entrata e di uscita.
A tal fine, è obbligatorio esporre un cartello che indichi il numero massimo di persone che possono essere contemporaneamente presenti all’interno dei locali.
Infine, è previsto l’uso obbligatorio di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso, particolarmente negli esercizi di vendita di generi alimentari e bevande, da mettere a disposizione in prossimità delle casse e dei sistemi di pagamento, nonché, ove possibile, individuare percorsi diversi per entrate e uscite.
Fonti:
Circolare Ministero dell'Interno
FAQ del Governo
Modulistica aggiornata:
Qui6al sicuro Confesercenti
La sede di Confesercenti Verona è a disposizione per ogni chiarimento, contattando la sede allo 045 8624011 oppure
Dossier Turismo, Confesercenti: con restrizioni e vaccinazioni lente presenze in calo anche nel 2021
Il presidente Messina: “Serve una svolta, accelerare sul green pass, sui vaccini ed eliminare il coprifuoco”
Tra coprifuoco alle 22.00 fino al 31 luglio, vaccinazioni che procedono troppo lentamente e incertezze sulla ripartenza delle imprese e del movimento delle persone, il turismo rischia di affondare anche nel 2021: senza una netta inversione di tendenza, rischiamo di scendere a fine anno al di sotto delle 187 milioni di presenze (-8,2%), con un ulteriore assottigliamento dei flussi dall’estero (-14 milioni di presenze). Uno scenario che porterebbe a oltre 220mila le imprese del settore a rischio chiusura.
A stimarlo è Assoturismo Confesercenti, che nel dossier “Stagione Turistica 2021: sull’onda del vaccino” traccia il bilancio dell’impatto, passato e futuro, di pandemia e restrizioni sul comparto turistico italiano. Un bilancio purtroppo gravemente in rosso: nel 2020 si sono perse quasi 233 milioni di presenze. Il comparto alberghiero ha subito le perdite maggiori (-57%), quello extralberghiero si è comunque visto mancare il 47% delle presenze. Ma il crollo del turismo ha avuto un grave effetto su tutte le imprese della filiera, dall’alloggio e ristorazione – che ha visto svanire il 42,5% dei ricavi – alle agenzie di viaggio e tour operator (–76,3%).
La perdita economica per il settore (totale consumi turistici interni) è stimabile in circa 88 miliardi di euro (-55%), di questi, 32 miliardi sono stati persi dalla ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, 12 miliardi dai pubblici esercizi, 3,5 miliardi da agenzie di viaggio e tour operator, 10 miliardi dagli altri servizi turistici e dai negozi, che hanno visto sparire lo shopping dei turisti. A livello territoriale, le regioni che si sono trovate a perdere più consumi turistici sono Lombardia (-11,7 miliardi di euro), Lazio (-11,4 miliardi), Toscana (-10,9 miliardi), Veneto (-9,7) ed Emilia-Romagna (-7 miliardi). Le città d’arte come Venezia, Roma e Firenze, in particolare, hanno sofferto la fuga degli stranieri: il calo di presenze totali in queste aree ha sfiorato il 75%.
Dopo la catastrofe del 2020, sottolinea il dossier, anche il 2021 è partito male. Alla fine dei primi quattro mesi dell’anno, si legge, “la situazione del settore turistico resta drammatica. Il blocco imposto al settore in questa prima parte dell’anno si sta infatti traducendo in un’ulteriore flessione delle presenze sul nostro territorio”. Solo “una piena riapertura in sicurezza già a partire da maggio, eliminando il coprifuoco e centrando il target delle 500mila vaccinazioni quotidiane, permetterebbe di ritornare almeno intorno alle 300 milioni di presenze (di cui 148 milioni straniere), per riavvicinare poi nel 2022 i livelli precedenti alla pandemia”.
“Abbiamo delineato degli scenari sulla base delle tendenze attuali. Il nostro auspicio è che il governo intervenga per imprimere loro una netta inversione, rimettendo mano al Decreto Riaperture per eliminare gli ostacoli che, così come sono, rischiano di far naufragare soprattutto la stagione turistica estiva: non si può pensare di fare venire i turisti e chiuderli in albergo già dalle 22.00”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti.
“Francamente, ci aspettavamo di più da questo governo, almeno un cronoprogramma chiaro; invece, siamo quasi arrivati a maggio senza certezze. Bisogna dare una svolta. Dobbiamo accelerare la realizzazione del Green Pass, prevedere un nuovo Bonus vacanze e non staccare la spina ai sostegni al settore: servono anzi nuovi sostegni che tengano conto anche dei costi fissi sostenuti dalle imprese, l’estensione fino a dicembre 2021 del credito di imposta sulle locazioni, della moratoria sugli sfratti e della cassaintegrazione. Ma sono necessari interventi mirati anche per sostenere e rilanciare le imprese ricettive, alberghiere, extralberghiere ed in plein air, il turismo organizzato, le guide e il comparto del trasporto pubblico non di linea, dagli ncc ai bus turistici. Soprattutto, bisogna permettere alle imprese di tornare a lavorare in sicurezza”.
- Supportiamo le imprese, Confesercenti allarga la propria squadra.
- ore 19.00 incontro con il Prefetto di Verona
- ore 15.30 incontro con Provincia e Comune di Verona
- Trasparenza
- Portiamo le imprese fuori dalla pandemia. Iniziative di Confesercenti in tutta Italia. Firma la petizione
- Domani la prima mobilitazione nazionale per salvaguardare il futuro delle imprese
- Intervista per VOCI DEL TERRITORIO
- Veneto in zona rossa
- Servizio mensa in attività di pubblico esercizio a norma del DPCM 2 marzo 2021
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