Etichettato e in un contenitore idoneo e richiudibile. Così si dovrà presentare d’ora in avanti l’olio sulle tavole di ristoranti e pizzerie, in ottemperanza alla normativa sulla tracciabilità dei prodotti promulgata lo scorso 14 gennaio ed entrata in vigore in questi giorni.
Un accorgimento a cui dovranno stare bene attenti i ristoratori: «Si tratta di un provvedimento che mira ad allinearci alla normativa europea, per la quale è già prevista una maggiore attenzione sulle informazioni della filiera produttiva sui prodotti nei pubblici esercizi» ha commentato Alessandro Torluccio, responsabile dell’ufficio Fiepet di Confesercenti Verona. Si tratta, quindi, di proporre ai clienti sui tavoli degli esercizi di somministrazione l’olio di oliva vergine nel suo contenitore originale, come prodotto dallo stabilimento di produzione o di confezionamento, senza possibilità di “rabbocco” da parte del titolare dell’esercizio oppure, nel caso di utilizzo della classica oliera, questa dovrebbe riportare un’etichetta che indichi almeno l’origine del prodotto ed il lotto di produzione. In questo caso si rimetterebbe alla responsabilità del titolare dell’esercizio la fedele indicazione della provenienza dell’olio contenuto in un’oliera da un certo produttore e lo stretto collegamento con un determinato lotto avente scadenza certa.