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Con decorrenza 1° luglio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha reso obbligatorio il cambio di stato del registratore telematico in modalità FUORI SERVIZIO, qualora si attui un periodo di inutilizzo del registratore di cassa superiore ai 12 giorni (ad esempio, chiusura per ferie ecc…). Vediamo insieme come gestire tale adempimento.

Con provvedimento n. 15943 del 18 gennaio 2023 l’Agenzia delle entrate ha disposto che “nel caso in cui l’interruzione dell’attività sia superiore ai 12 giorni (ad esempio ferie lunghe, chiusura stagionale, inutilizzo temporaneo, etc.) o se l’esercente non fosse in grado di conoscere la durata del periodo di inattività e di comunicarla a priori, il Registratore Telematico deve prevedere la possibilità di predisporre l’invio di un evento di tipo “fuori servizio”, codice 608 (magazzino/periodo di inattività), per comunicare al sistema l’inizio del periodo di inattività. In questo caso il RT tornerà “In servizio” alla prima trasmissione utile”.

La comunicazione del codice “608” può essere effettuata direttamente dal registratore stesso o mediante il cassetto fiscale dell’impresa, anche a mezzo di un intermediario abilitato.

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La firma dell’accordo tra banche, servizi di pagamento e piccole imprese sul taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici, stabilito dalla legge di bilancio, è sicuramente una buona notizia. L’accordo potrebbe portare ad un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno.

Così Paolo Bissoli Presidente di Confesercenti Verona in una nota a margine del tavolo istituito dal governo sulla questione: “noi siamo sempre stati favorevoli ad ogni processo che comporti crescita, evoluzione del nostro paese, fisco equo, sostenibile e collabortivo con coloro che pagano le tasse. Siamo però stufi che questo processo sia principalmente a carico delle piccole imprese e di chi produce reddito da lavoro”.

Il protocollo permetterà di ridurre sostanzialmente i costi per le piccole imprese con meno di 400mila euro l’anno di fatturato. In particolare, verranno quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro e si prevedono sostanziali riduzioni anche per quelle fino a 30 euro. Una fetta importante dei pagamenti elettronici secondo dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel 2022 il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%. E nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta.

“L’accordo di oggi è un risultato in qualche modo storico: è da oltre dieci anni che si discute dell’abbassamento del peso delle commissioni sui piccoli. E finalmente si è riusciti a fare un primo passo nella giusta direzione, anche se l’intervento per ora è temporaneo e va reso strutturale”, commenta Bissoli.

“La questione dei costi è infatti fondamentale per garantire la diffusione della moneta elettronica: secondo le nostre stime, solo nel 2022, l’uso di carte e bancomat è costato alle imprese, tra commissioni e costi accessori, circa 5 miliardi di euro. Ed è una voce di cui è scontata la crescita: i consumi che passano per carta e bancomat dovrebbero raggiungere i 367 miliardi nel 2023 e i 529 miliardi già nel 2025, superando i pagamenti in contanti, che nello stesso periodo calerebbero da 769 a 387 miliardi di euro. Un’espansione costante cui però non è seguita, fino ad ora, alcuna riduzione del costo della moneta elettronica. E che è stata pagata caramente dalle imprese di minori dimensioni, che non riescono ad ottenere le stesse condizioni contrattuali di chi muove grandi volumi di transazioni elettroniche, ma che in Italia sono la stragrande maggioranza: quelle con fatturato annuale inferiore ai 400mila euro sono 2,5 milioni, oltre la metà del totale delle imprese”.

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Con l'evento denominato "Il Ristorante tipico...d'Estate" prosegue il quinto ciclo degli appuntamenti stagionali avviati con successo dalla primavera del 2018. Pesca, melone della Pianura Veronese, pesce di lago e prosciutto di Soave protagonisti in tavola dal 29 luglio al 13 agosto Il Comune di Verona, in collaborazione con i venti ristoranti di Verona inseriti nell'elenco "Ristorante tipico", istituito con il “Regolamento comunale per la valorizzazione dell'enogastronomia veronese", ha intrapreso una serie di azioni volte alla promozione e alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e, nel contempo, a incentivare l'impiego di materie prime del territorio nella preparazione dei piatti, per fare scoprire i sapori della tradizione scaligera ed anche per diffondere la conoscenza dei prodotti tipici di ogni stagione. Nei "Ristoranti", i piatti tradizionali rappresentano infatti il 50% dell'offerta gastronomica e devono essere preparati utilizzando il 50% di prodotti tipici della Provincia di Verona o della Regione Veneto. I titolari dei Ristoranti Tipici sono impegnati, quattro volte nell'arco di un anno, durante un periodo di tempo di circa quindici giorni, a organizzare eventi durante i quali verranno offerti al pubblico menù aventi come protagonista il prodotto prescelto per rappresentare ogni stagione. In tali esercizi anche l'offerta dei vini privilegia le denominazioni e le aziende che producono e imbottigliano nella Provincia di Verona. I "Ristoranti Tipici" durante questa edizione estiva, che avrà luogo dal 29 luglio al 13 agosto p.v., proporranno ai loro clienti il delicato sapore del pesce di lago, rielaborato in diverse varianti secondo le ricette tipiche locali. Verrà poi proposto anche il piatto estivo per eccellenza che vede in abbinamento il prosciutto crudo di Soave con il melone della Pianura Veronese e per finire le pesche. La maggioranza dei prodotti saranno forniti dall'Azienda Poli Graziano di Oppeano e da altre aziende di Campagna Amica. Consigliere comunale Carlo Beghini: “Siamo giunti al quinto anno di questa manifestazione, che vede il connubio tra il momento conviviale del banchetto con quelli che sono i prodotti del territorio. I sapori di stagione contribuiscono a disegnare la cultura del luogo”. Rosalina Vertuani, di Coldiretti Verona: “Coldiretti, al fianco dei ristoratori, vuole valorizzare le eccellenze del territorio. In questa edizione i riflettori sono puntati sui prodotti della bella stagione: le pesche, protagoniste di un percorso per il riconoscimento IGP, il melone della Pianura Veronese, il prosciutto crudo di Soave e il pesce di lago”. Alessandro Torluccio, direttore generale Confesercenti Verona e presidente della commissione Ristoranti Tipici: “Il Comune ha istituito una commissione per riconoscere i Ristoranti Tipici, cioè le attività che portano sulla loro tavola il meglio delle tipicità veronesi. Il sodalizio con Coldiretti segue l'idea della filiera corta, con prodotti a km zero, ambasciatori di stagionalità. Gli chef dei venti locali che aderiscono al disciplinare dei Ristoranti Tipici aggiungeranno i prodotti locali di stagione già citati nei loro menù, dal 29 luglio al 13 agosto”.

Si ricordano i protagonisti delle edizioni precedenti che sono stati:
Primavera: l'asparago e i "bisi" di Colognola ai Colli e le fragole;
Inverno : i broccoletti di Custoza, il radicchio rosso di Verona, la verza Michelina, la renga nonchè gli gnocchi;
Autunno: la zucca, la castagna, il radicchio rosso e la melagrana.

Elenco completo esercizi aderenti all'iniziativa: www.ristorantetipicoverona.com 

fonte notizia Ufficio Stampa Comune di Verona

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S.T.E.P.S. - Shared Time Enhances People Solidarity è uno degli 11 progetti scelti dall'Unione Europea tra 222 proposte pervenute a livello europeo nell’ambito del 5° bando pubblicato dall’iniziativa U.I.A. Urban Innovative Actions, con un finanziamento a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Con durata triennale (luglio 2020 – giugno 2023, esteso fino a giugno 2024) e un finanziamento europeo di 4 milioni di euro, il progetto affronta il tema del cambiamento demografico e si sviluppa nella 3^ circoscrizione di Verona, scelta in quanto la sua composizione demografica è rappresentativa delle caratteristiche della popolazione urbana.
Il Comune di Verona, in qualità di autorità urbana, veste il ruolo di capofila del progetto e raccoglie attorno a sé 8 partner attivi nel settore della ricerca e della società civile: ATER Verona, ARIBANDUS Cooperativa Sociale, CAUTO Cooperativa Sociale, Energie Sociali Cooperativa Sociale, MAG Cooperativa Sociale, Consorzio SOL.CO., Università degli Studi di Verona, Associazione Impresa sociale FabLab.

Il progetto S.T.E.P.S. intende fornire risposte alla sfida demografica in atto, agendo sul fenomeno della solitudine. Ciò avviene attraverso l’elaborazione di un indicatore della solitudine (LoLix – Levels of Loneliness Index), che monitora la qualità della vita dei cittadini e un sistema territoriale che intercetta dimensioni dell'abitare, sociali ed economiche e sollecita la partecipazione attiva e l’iniziativa della comunità.
Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili visitando il sito dedicato https://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=71015&tt=verona_agid 

420codice del consumo

In vista dell’inizio dei saldi estivi, il Ministero delle imprese ha pubblicato una serie di FAQ per facilitare l’applicazione delle disposizioni introdotte con il nuovo Codice del Consumo

Le indicazioni principali:

  • ogni annuncio di riduzione di prezzo deve indicare il prezzo precedente applicato dal venditore per un determinato periodo di tempo prima dell’applicazione di tale riduzione;
  • per prezzo precedente si intende il prezzo più basso applicato dal venditore alla generalità dei consumatori (sono esclusi dunque gli sconti praticati nei confronti di un numero ristretto di persone, come nel caso di operazioni a premi o tessere di fidelizzazione) nei trenta giorni precedenti all’applicazione della riduzione del prezzo: a tale prezzo più basso deve dunque fare riferimento l’annuncio di riduzione, cioè lo sconto pubblicizzato, allo scopo di evitare che si realizzi nel corso dell’ultimo mese un “rialzo” di prezzo strumentale, atto a far sì che lo sconto si riveli in realtà fittizio;
  • nel caso in cui la riduzione di prezzo sia progressivamente aumentata, la previsione secondo cui per prezzo precedente si intende il prezzo più basso applicato nei trenta giorni precedenti all’applicazione della riduzione del prezzo annunciata si applica alla prima riduzione di prezzo; per le riduzioni successive, il prezzo precedente è il prezzo senza la riduzione anteriore alla prima applicazione della riduzione di prezzo;
  • la norma si applica per individuare il prezzo normale di vendita da esporre anche in occasione delle vendite straordinarie (vendite di liquidazione, vendite di fine stagione o saldi e vendite promozionali);
  • la norma non si applica ai prodotti agricoli e alimentari deperibili, né alle vendite sottocosto;
  • per i prodotti che sono stati immessi sul mercato da meno di trenta giorni, il professionista (per professionista, nell'ambito del Codice del consumo, si intende qualsiasi persona fisica o giuridica che agisca nell'esercizio della propria attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale, ovvero un suo intermediario), è tenuto ad indicare il periodo di tempo a cui il prezzo precedente fa riferimento. Fanno eccezione i “prezzi di lancio”, caratterizzati da successivi annunci di incremento di prezzo, non soggetti alla disciplina del presente articolo.

Cosa succede se non si rispetta queste norme?
Si è soggetti a sanzione amministrativa pecuniaria e cioè al pagamento di una somma da 1936 a 3098 euro. 

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