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4503358711 796065a8a5 oFisascat, Uiltucs, Confcommercio e Filcams hanno annunciato di aver siglato l’accordo di rinnovo del contratto del terziario, scaduto da dicembre 2013, ma non è così per Confesercenti, che ritiene il documento peggiorativo per la situazione delle piccole e medie imprese del commercio.
Pur  nella consapevolezza delle aspettative di circa 3 milioni di lavoratori  la Confesercenti ritiene infatti che l’aumento retributivo di 85 euro mensili, contenuto nel contratto firmato da Confcommercio,  rappresenti un sacrificio insostenibile per le piccole imprese della distribuzione, colpite da una crisi durissima dalla quale non si vedono ancora chiari segnali d’uscita. 
Ritiene inoltre che il contratto sia figlio di una logica ormai superata, che non tiene in alcun conto il nuovo contesto economico in cui le aziende si trovano ad operare e che è privo di significative novità  in grado di rispondere ai bisogni  reali e concreti delle piccole imprese e dei loro dipendenti. Nel commercio, nel turismo e nei servizi sono occupate oltre 6 milioni di persone, il 50% delle quali in imprese con meno di 9 dipendenti. Con un’apposita comunicazione inviata ai rappresentanti di Fisascat, Uiltucs e Filcams, Confesercenti si dichiara disponibile per una trattativa congiunta tesa a definire i rinnovi dei contratti del terziario e del turismo, a condizione che in entrambi i settori vengano valorizzati ruoli e specificità delle PMI.
Per Confesercenti e per le imprese aderenti pertanto continuerà ad essere applicato il CCNL TDS scaduto il 31 dicembre 2013 e nessun aumento dovrà essere erogato a far data 1 aprile 2015.
Allo stato attuale solo Confcommercio si è impegnata per un aumento retributivo a regime di circa 85 euro mensili, con la prima tranche di 15 € che decorrerà dal 1° aprile.
Anche Federdistribuzione e Alleanza Cooperative, come noi, non hanno siglato nessun accordo di rinnovo del CCNL TDS.