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Confesercenti Veneto: Elezioni 2022 le richieste delle imprese venete ai politici
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Le istanze delle imprese venete: proseguire con gli investimenti del PNRR, misure per contenere caro energia e inflazione, rafforzamento del sistema del credito, "patto per il lavoro".
A stretto giro, la sospensione temporanea delle cartelle esattoriali e misure per contenere l’effetto della scadenza simultanea dei pagamenti sospesi nel periodo della pandemia
Ad un mese esatto dalle elezioni politiche, Confesercenti Veneto attraverso la sua Presidente regionale, Cristina Giussani, interpreta il sentiment delle imprese associate del commercio, del turismo e dei servizi richiamando le forze politiche a concentrarsi sui veri problemi che interessano le categorie economiche.
"Siamo di fronte alla tempesta perfetta, ovvero al connubio di inflazione e recessione, e l'agenda politica non può che partire da qui. Occorre avere piena consapevolezza delle sfide che il nostro Paese deve affrontare e dell’esigenza che venga tutelato e sviluppato quanto di buono si stava realizzando prima della caduta del Governo, attraverso il cantiere delle riforme e degli investimenti legati al PNRR, le misure per contenere gli impatti del caro energia e dell’inflazione, gli interventi per sostenere lavoro, produzione e consumi".
Per gli imprenditori di Confesercenti è dunque necessario mettere in sicurezza il PNRR, le cui risorse garantiscono la possibilità di realizzare non solo le infrastrutture e gli interventi di manutenzione territoriali di cui il Paese ha bisogno, ma anche approntare con urgenza strumenti e orientamenti strategici per sfruttare, in modo efficace, i diversi fondi europei previsti della programmazione 2021-2027.
“Fondi che andranno indirizzati prevalentemente sui temi della rigenerazione urbana e della coesione sociale, per favorire la competitività delle PMI e sul lavoro, attraverso interventi specifici per giovani e donne, e per il rafforzamento del sistema del credito all’imprenditoria”
"Si tratta temi cruciali per la ripresa delle nostre imprese – afferma Giussani - che vanno di pari passo alla urgente riforma di semplificazione sia amministrativa che fiscale, partendo ad esempio dall’attuazione di alcuni principi fondamentali dello statuto del contribuente tributario , spesso disattesi, come quello che stabilisce che le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo”.
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Chiusura stradale di Via Albere per lavori
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Da oggi viene chiuso al traffico il tratto di via Albere compreso tra via Piatti e via della Spianà per consentire ad Acque Veronesi l'esecuzione dei lavori di completamento del nuovo collettore della rete delle acque meteoriche (lavori VAIA).
Il divieto di transito è previsto fino al 24 settembre 2022. Per ulteriori informazioni si pubblica l'ordinanza n. 905 del 17 agosto 2022.
Per raggiungere pertanto la sede Confesercenti è possibile arrivare esclusivamente da Via Mantovana o da Via C.A. Dalla Chiesa (no da Tangenziale, no da Via Piatti, no da Via della Spianà, no da Via Albere).
Energia: Confesercenti, caro bollette mette a rischio 90mila imprese
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La presidente De Luise: “Variabile incontrollabile per tantissime imprese. In autunno si rischia il collasso. Servono interventi urgenti e incisivi”
Se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6.700 € per le bollette di luce e gas, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, lo stesso bar spenderà 14.740 €. Un aumento del 120 % e un’incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9 % al 10,7 %.
Così Confesercenti in una nota.
Allo stesso modo, secondo le stime di Confesercenti, elaborate su dati Innova, Unioncamere e Agenzia Entrate, un albergo medio vedrà lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45.000 € a 108.000 € (+140 % con un’incidenza di oltre 25 punti percentuali sui ricavi). Un esercizio di vicinato da 1.900 € a 3.420 € (+80 %), un ristorante da 13.500 € a 29.700 € (+120 %).
“Il caro bollette – spiega la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – sta diventando una variabile incontrollabile per tantissime imprese, un virus che distrugge bilanci e redditività. E questo nonostante gli interventi di sostegno fin qui adottati dal governo, che scadranno fra settembre ed ottobre. In autunno si rischia il collasso. Le bollette riducono inoltre drasticamente i budget famigliari con un conseguente crollo dei consumi”.
Per le imprese, stima ancora Confesercenti, è chiaramente impossibile gestire aumenti di costi così rilevanti, cui si aggiungono anche quelli delle materie prime alimentari, traslando sui prezzi di vendita gli interi importi. Il rischio è che il 10% delle imprese esca dal mercato, ovvero circa 90mila imprese per un totale di 250mila posti di lavoro.
“Occorre intervenire in maniera urgente e decisa per evitare il collasso. È necessario in prima istanza estendere anche alle piccole imprese il credito d’imposta per l’energia elettrica (imprese con potenza < di 16,5 kwh), aumentare le percentuali di credito d’imposta almeno fino al doppio (da 15 a 30 e da 25 a 50 per il gas) e prorogare gli interventi almeno fino al 31 dicembre 2022. Al tempo stesso, bisogna mettere in campo interventi paralleli più significativi, di medio periodo ma realizzabili in tempi relativamente brevi, per la diversificazione delle fonti e favorire con un bonus al 110% gli investimenti di chi può rendersi autonomo attraverso la produzione di energia pulita”, conclude la presidente di Confesercenti.
Bonus Fiere 2022
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Nella Gazzetta Ufficiale di ieri, 22 agosto 2022, è stato pubblicato il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 4 agosto scorso, contenente modalità e termini di rilascio del buono relativo al rimborso delle spese e degli investimenti sostenuti dalle imprese per la partecipazione alle manifestazioni fieristiche internazionali di settore organizzate in Italia.
Il decreto stabilisce che, a partire dalle ore 10 del 9 settembre le imprese con sede sul territorio nazionale potranno prenotare il “Buono Fiere”, il nuovo incentivo che punta a sostenere la loro partecipazione alle manifestazioni fieristiche internazionali organizzate in Italia.
Viene resa operativa la misura agevolativa introdotta nell’articolo 25-bis del primo decreto Aiuti e per la quale sono state messe a disposizione risorse pari a 34 milioni di euro.
In particolare, si prevede un contributo a fondo perduto, nella misura massima di 10.000 euro, pari al 50% delle spese sostenute dalle imprese che partecipano a fiere internazionali organizzate sul territorio italiano nel periodo che va dal 16 luglio (data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Aiuti) sino al 31 dicembre 2022. Gli eventi rispetto ai quali è possibile beneficiare del contributo sono quelli inseriti nel calendario fieristico approvato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome e che interessano diversi settori.
Il “Buono fiere” può riguardare la partecipazione a una o più manifestazioni fieristiche, può essere richiesto una sola volta da ciascun soggetto beneficiario ed è valido fino al 30 novembre 2022, termine entro cui i beneficiari dovranno richiedere il rimborso delle spese sostenute per la partecipazione: dall’affitto agli allestimenti degli spazi espositivi, dai servizi per le attività promozionali a quelle relative al trasporto, noleggio di impianti nonché alle spese per l’impiego di personale a supporto dell’azienda.
Al fine di facilitare la presentazione delle richieste di rimborso, che dovranno avvenire seguendo la procedura messa a disposizione dal Ministero sul sito www.mise.gov.it, le imprese potranno effettuare, già a partire dalle ore 10 del 7 settembre, le verifiche sul possesso dei requisiti tecnici e delle autorizzazioni necessarie in vista dell’invio della domanda di prenotazione del buono dal 9 settembre.
Link al sito del Ministero
Link al calendario fieristico nazionale
Trovate in allegato il testo del decreto.
“Le priorità delle imprese”: in un documento Confesercenti sintetizza richieste e proposte per il Governo
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Proposte e considerazioni utili per un confronto con i rappresentanti dei partiti, in occasione dell’imminente avvio della campagna elettorale. Questo in estrema sintesi il senso del documento stilato da Confesercenti nazionale articolato in due parti: la prima relativa a proposte ed interventi che l’attuale Governo potrebbe realizzare, la seconda relativa alle indicazioni e raccomandazioni per un programma della futura legislatura.
Il documento, che sarà inviato ai Segretari di tutti i partiti che prenderanno parte alla competizione elettorale.