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Quasi due italiani su tre, il 64% del totale, quest’anno spenderanno meno  per le feste natalizie. Secondo l’indagine Confesercenti-Swg, la paura della crisi e i timori per il futuro spingono ad una prudenza ancora maggiore di quella mostrata negli ultimi anni. Più di un italiano su cinque (il 22%) pensa addirittura di tagliare le spese del 50%, mentre solo il 4% prevede di aumentare il bugdet destinato agli acquisti natalizi. L’incertezza si accompagna però alla voglia di ripresa: un italiano su due vuole infatti credere in un natale di speranza, mentre un altro 32% si divide fra festività “difficili” e “austere”. La pattuglia dei “gaudenti” raggiunge il 7% del totale.La metà dei 41 miliardi delle tredicesime di quest’anno, sarà utilizzata per  acquisti, per una cifra pari a 19 miliardi e 805 milioni, 1 miliardo e 234 milioni in meno del 2010. La crisi rilancia la propensione al risparmio: oltre un miliardo di euro sarà accantonato, ma oltre 8 miliardi saranno usati per pagare i conti.Ai regali, invece, verranno destinati solo 5 miliardi, soprattutto per l’acquisto di beni alimentari (83%), mentre tra i prodotti tecnologici il tablet è l’oggetto del desiderio. I giovani, però sotto l’albero vorrebbero trovare un lavoro. Seguono la riduzione dei costi della politica, meno tasse, ed un rinnovamento della classe dirigente. Ma c’è persino un 7% che non vedrebbe male l’uscita dall’euro.In un Natale tanto problematico a fare le spese della crisi sono anche i comportamenti rivolti alla solidarietà, vistosamente in calo. E’ come se le famiglie italiane si chiudessero in se stesse, alle prese con i propri problemi e anche alla ricerca dell’unità familiare nelle feste.

Una vittoria a metà. Questo il commento di Confesercenti Verona alla proposta di legge regionale che prevede l’aumento delle aperture domenicali e che andrà in discussione a Palazzo Balbi proprio domani, mercoledì 30 novembre. Di fianco alla contrarietà dell’associazione di categoria a questa liberalizzazione, infatti, lo stesso ente guidato da Silvano Meneguzzo si dice soddisfatto per l’inserimento della moratoria sui centri commerciali, proposta dalla stessa Confesercenti: «Diamo atto all’assessore al commercio della Regione, Isi Coppola, di aver accolto le nostre richieste e di aver inserito nella normativa il blocco di nuove concessioni per l’apertura di nuovi grandi spazi commerciali, in attesa che arrivi una nuova Legge Regionale sul commercio. Dall’altra parte tuttavia non possiamo che esprimere preoccupazione per queste 24 aperture domenicali annuali, le quali rischiano di affossare le piccole imprese».

Confesercenti, facendosi interprete di numerose richieste dei propri associati, considerata la profonda crisi dei consumi che si ripercuote negativamente anche sugli operatori commerciali, ha richiesto ed ottenuto l'emanazione di una nuova Ordinanza Sindacale (n.125  del 30 novembre 2011) che stabilisce la proroga di un anno della validità del contrassegno azzurro dei veicoli commerciali euro 2, che ora scade il  1 dicembre 2012.

E’ in vigore il Decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011 n. 151 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi”.
Il regolamento, che stabilisce la nuova disciplina generale delle procedure autorizzative in materia, si pone come obiettivi principali la semplificazione procedurale e il raccordo con i nuovi strumenti amministrativi quali la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e lo sportello unico per le attività produttive (SUAP).
Il testo rimanda, per la definizione dei dettagli attuativi della nuova disciplina e per le modalità di presentazione e documentazione delle istanze di autorizzazione, ad un futuro decreto del Ministero dell’Interno, in attesa del quale è previsto (art. 11) che continuino ad applicarsi le disposizioni del D.M. 4 maggio 1998, attualmente vigente.
Si riportano, di seguito, gli aspetti principali del provvedimento.

 

Sostenere le vittime dei reati di usura ed estorsione, attraverso il gratuito patrocinio legale, e sanzionare gli autori di questo tipo di reati introducendo il divieto di partecipare ad appalti pubblici. Queste le proposte avanzate nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Perla Stancari ieri presso la prefettura di Verona.
L’incontro è stato promosso, in quanto non sembrano esauriti gli effetti negativi causati della crisi economica iniziata nella seconda metà del 2008, che potrebbero favorire fenomenologie usuraie ed estorsive. Sono già operativi comunque diversi strumenti come il 'Vademecum antiusura ed antiestorsione' - elaborato dalla prefettura, di intesa con la questura ed i comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza - rivolto agli operatori economici ed alle famiglie, nel quale sono contenuti consigli per evitare di rimanere vittime di tali reati e suggerimenti su come reagire, qualora ciò dovesse accadere.
Nel 'Vademecum' vengono descritti gli strumenti esistenti per sostenere le imprese ed i cittadini in difficoltà e favorire il reinserimento delle aziende nelle attività produttive; c’è anche un “decalogo” con l’indicazione di altrettanti comportamenti virtuosi in funzione antiusura.
Altro punto all'esame del Cosp, le nuove disposizioni previste per il calcolo del tasso di usura che di fatto potrebbe consentire l’erogazione di prestiti a tassi più elevati, con effetti negativi sulle imprese che hanno necessità di accedere al credito bancario. Sulla questione, il rappresentante della Banca d’Italia ha evidenziato che, in realtà, questo nuovo sistema potrebbe rendere più disponibili le banche nella concessione di prestiti. Per discutere di questi aspetti, il prefetto Stancari indirà prossimamente una riunione con gli istituti di credito più rilevanti del territorio veronese.