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Una vittoria a metà. Questo il commento di Confesercenti Verona alla proposta di legge regionale che prevede l’aumento delle aperture domenicali e che andrà in discussione a Palazzo Balbi proprio domani, mercoledì 30 novembre. Di fianco alla contrarietà dell’associazione di categoria a questa liberalizzazione, infatti, lo stesso ente guidato da Silvano Meneguzzo si dice soddisfatto per l’inserimento della moratoria sui centri commerciali, proposta dalla stessa Confesercenti: «Diamo atto all’assessore al commercio della Regione, Isi Coppola, di aver accolto le nostre richieste e di aver inserito nella normativa il blocco di nuove concessioni per l’apertura di nuovi grandi spazi commerciali, in attesa che arrivi una nuova Legge Regionale sul commercio. Dall’altra parte tuttavia non possiamo che esprimere preoccupazione per queste 24 aperture domenicali annuali, le quali rischiano di affossare le piccole imprese».

Secondo Confesercenti, infatti, solo la grande distribuzione può permettersi di aprire sette giorni su sette, facendo fallire un settore già profondamente in crisi: «Tecnicamente il commercio di vicinato presente nei piccoli centri storici non ha la potenzialità sia strutturale, sia di personale, per poter tenere aperto per così tante domeniche – ha spiegato Fabrizio Tonini, direttore di Confesercenti Verona –. Il mercato per queste imprese, quindi, si assottiglierà ancora di più, costringendo queste attività a chiudere. Dall’altra parte non è vero che le apertura domenicali costringeranno gli imprenditori a nuove assunzioni, ma serviranno solo a  spremere sempre di più il personale già presente. Inoltre la tendenza è quella di sostituire i dipendenti con strutture automatizzate, generando profitti ulteriori per i soliti e disoccupazione per tutti gli altri».