Menu Associazione
Menu Servizi
Menu News
Menu Eventi
Menu Contatti
Pietro Sanua, ucciso nel 1995: «delitto mafioso». Così la ’ndrangheta punì l’ambulante.
- Dettagli
Questa è la storia di Pietro. Ma anche di Lorenzo, Francesca, Nando, Mattia e Alessandra. È la storia di un omicidio irrisolto dopo 26 anni e di un’indagine che per la terza volta si riapre in cerca della verità. Verità che oggi il magistrato a capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano Alessandra Dolci assicura di voler inseguire «con tutto l’impegno possibile». Perché non esistano vittime senza giustizia, perché questa storia abbia finalmente una verità. Quella su un ambulante ucciso, su un padre ammazzato una mattina di febbraio, su un uomo buono che non sopportava mafia, mafiosi e prepotenti. La verità sulla morte di Pietro Sanua.
Di seguito il Link che reindirizza all'articolo del Corriere della Sera di ieri 24 giugno che ricostruisce la vicenda dell'omicidio mafioso del nostro collega Pietro Sanua, Dirigente di ANVA Confesercenti Provinciale di Milano e tra i fondatori di SOS Impresa:
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_giugno_24/pietro-sanua-ucciso-1995-delitto-mafioso-cosi-ndrangheta-puni-l-ambulante-che-combatteva-l-usura-12d9da6e-d427-11eb-8dcd-923bd7ac4a6d.shtml
L'omicidio avvenuto il 4 febbraio 1995 si colloca nella strategia mafiosa che tendeva ad accaparrarsi la gestione dei mercati all'ingrosso dei fiori e dell'ortofrutta. Crediamo che mantenere vivo il ricordo di un nostro sindacalista, dirigente che si è sacrificato per il collettivo, anche se sono passati oltre 25 anni, sia un doveroso tributo alla memoria di un uomo, di un ambulante che lottava come tanti altri per la difesa della categoria.
Paolo Bissoli rieletto Presidente di Confesercenti Verona
- Dettagli
Una squadra di giovani imprenditori negli organi dirigenti, da qui inizia il passaggio generazionale dell’associazione scaligera di rappresentanza del commercio, del turismo e dei servizi.
Paolo Bissoli è stato rieletto Presidente di Confesercenti Verona - Confederazione Italiana Imprese Commerciali, Turistiche e dei Servizi. Questo il risultato dell'assemblea elettiva dell’associazione di categoria, che si è svolta venerdì 11 giugno nella Sala Winter Garden dell’Hotel Crowne Plaza a Verona. I 70 delegati aventi diritto di voto hanno votato all’unanimità il nuovo presidente, confermando la volontà di proseguire nel lavoro svolto fin d’ora: «Sarà il mio ultimo mandato, questa elezione è un segnale di rinnovamento nella continuità della nostra associazione – ha commentato Bissoli a caldo – Mai come oggi l’esperienza associativa deve essere coniugata al rinnovamento del gruppo dirigente capace di captare e capire i continui cambiamenti che sta vivendo il settore del commercio, del turismo e dei servizi. Per questo abbiamo provveduto ad un forte ringiovanimento inserendo giovani imprenditori che dovranno porre le basi per lo sviluppo futuro dell’associazione».
Eletti tre giovani, due vice presidenti, Alex Camara (noto imprenditore digitale nell’ambito della promozione turistica culturale ed enogastronomica) e Fabio Ferrari (imprenditore nell’ambito della sicurezza antincendio nel mondo del lavoro) e il presidente dell’A.N.V.A. – l’Associazione Nazionale Venditori Ambulanti, Gianluca Luparelli.
Riconfermato anche il direttore generale Alessandro Torluccio, che da quasi due anni siede sulla poltrona direzionale e che ha iniziato il progetto di rilancio dell’associazione voluto dal presidente Bissoli. «Le linee guida nazionali da tempo indicavano di rinnovare, non solo il team, ma anche il modo di fare associazione – ha commentato Torluccio – Iniziamo un nuovo percorso per essere sempre più vicini alle imprese con uno sguardo al futuro, al rilancio e al nuovo modo di fare impresa, ecco perché i giovani sono fondamentali anche per l’utilizzo delle nuove tecnologie».
La Confesercenti provinciale di Verona, nell’ambito delle sue iniziative a favore della legalità e della prevenzione di tutti i fenomeni criminali che condizionano e limitano la libertà di impresa e la libera concorrenza di mercato ha adottato un Codice Etico che renderà obbligatorio per tutti i propri iscritti. Ciò determinerà in caso di grave dichiarata e/o conclamata inosservanza dei suoi principi, l’immediata espulsione dall’associazione a norma del proprio statuto per indegnità morale.
Nella giunta, ossia l’organo decisionale di Confesercenti Verona, vengono quindi eletti oltre al presidente Paolo Bissoli e al direttore Alessandro Torluccio, Marina Bianchi (commercio fisso, settore elettrodomestici), Alex Camara (servizi terziario avanzato, marketing turistico), Patrizia Di Leo (Fiarc, agente e rappresentante di commercio), Fabio Ferrari (servizi, sicurezza antincendio), Gianluca Luparelli (Anva, commercio su area pubblica), Cristina Magalini (Fismo, settore moda) e Zeppe Ricchini (commercio all'ingrosso materiale pubblicitario).
All’assemblea elettiva hanno portato un saluto istituzionale, il deputato della X Commissione Commercio Attività Produttive e Turismo, on. Diego Zardini, l'eurodeputato on. Paolo Borchia, la Vice Presidente della Regione del Veneto, avv. Elisa De Berti, il Presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, il Sindaco del Comune di Verona, Federico Sboarina e l’ assessore alle Attività Economiche del Comune di Verona, Nicolò Zavarise.
Erano presenti sulla terrazza del Crowne Plaza per un momento conviviale di scambio di opinioni con gli imprenditori e per complimentarsi con i neo eletti anche altri esponenti politici tra cui Flavio Tosi, Alberto Bozza, Maddalena Morgante, Stefano Valdegamberi, Enrico Corsi, Alessandro Bertoldi e Alessandro Ortombina.
Immigrazione - Sanatoria 2020
- Dettagli
La sanatoria è un provvedimento speciale del Governo, tramite il quale viene data la possibilità ai cittadini stranieri irregolari di ottenere un permesso di soggiorno e di regolarizzare rapporti di lavoro irregolare. Può essere chiamata anche regolarizzazione o emersione.
Nel 2020 l’articolo 103 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 ha stabilito questa possibilità per tre settori produttivi in particolare: agricoltura, lavoro domestico (colf) lavoro di assistenza e cura alla persona (badanti).
Gli enti istituzionali coinvolti sono la Questura, l'Ispettorato Territoriale del Lavoro e la Prefettura.
La Prefettura si occupa delle domande di emersione stabilite dal comma 1 dell’articolo 103, dando la possibilità ai datori di lavoro italiani o stranieri di sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro subordinato o di dichiararne uno irregolarmente instaurato con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell'8 marzo 2020.
Con la procedura di emersione, per i lavoratori stranieri, è possibile ottenere un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, la cui durata varia in base al corso di validità del contratto di lavoro.
Dal 01 giugno 2020 al 15 agosto 2020 sono state presentate nella Provincia di Verona 4.351 domande di emersione.
Questa sezione del sito è dedicata agli utenti che hanno fatto domanda di emersione.
Lo Sportello Unico Immigrazione si occupa di:
1. verificare l'ammissibilità della domanda di emersione;
2. convocare il datore di lavoro e il lavoratore per verificare la corrispondenza delle dichiarazioni rese nella domanda telematica con quanto risulta dalla documentazione che deve essere presentata in originale in sede di appuntamento in Prefettura;
3. assicurare che il datore di lavoro e il lavoratore sottoscrivano il contratto di soggiorno e consegnare al lavoratore il modello 209 che dovrà inviare alla Questura per la richiesta di permesso di soggiorno, tramite il Kit postale.
Con la sottoscrizione del contratto di soggiorno il sistema informatico dello Sportello Unico Immigrazione invia la comunicazione obbligatoria al Ministero del Lavoro, esonerando il datore di lavoro dall’invio; essa sarà disponibile nell’area personale del portale riservata al datore di lavoro.
Maggiori informazioni si posso trovare nell'area dedicata del sito ufficiale della Prefettura di Verona
http://www.prefettura.it/verona/contenuti/Sanatoria_2020-9216958.htm
Ristoranti/Bar in zona bianca e gialla, resta limite di 4 persone a tavola
- Dettagli
Dal 1 Giugno RISTORANTI e BAR possono tornare a lavorare anche al chiuso ma con delle modifiche rispetto alle linee guida approvate, lo ha chiarito il Ministero della Salute. Vi ricordiamo alcune delle principali disposizioni invitandovi a prendere contatto con i nostri uffici per ogni approfondimento:
- è necessario adottare misure per evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze;
- confermata la limitazione delle 4 persone massimo per tavolo, salvo che siano conviventi;
- negli esercizi che somministrano pasti, raccomandare l'accesso tramite prenotazione e mantenere l'elenco dei soggetti che hanno prenotato per 14 giorni (nel caso di cerimonie è previsto l'obbligo di conservazione per 14 giorni dell'elenco dei partecipanti). E' consentito l'accesso anche senza prenotazione in presenza di posti a sedere liberi. Non possono essere continuativamente presenti all'interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere;
- in tutti gli esercizi, i tavoli dovranno essere disposti assicurando il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (la distanza è estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro negli ambienti all'aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors) ad eccezione delle persone che non sono soggette alle disposizioni su! distanziamento personale. Viene confermato che le distanze sopraindicate possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione, avendo cura che le stesse non ostacolino il ricambio d'aria. Anche se non espressamente previsto, si ritiene verosimile, in virtù anche di quanto dettato per il servizio al banco, che il distanziamento di un metro valga anche tra i clienti dello stesso tavolo (salve le note eccezioni).
- i clienti dovranno indossare la mascherina quando non seduti al tavolo.
- Favorire la consultazione on line dei menu, oppure ricorrere alla stampa plastificata (quindi disinfettabile dopo l'uso) oppure cartacei a perdere.
- negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, dovrà essere consentito l'ingresso a un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione (estendibile ad almeno 2 metri a seconda dello scenario epidemiologico di rischio);
- anche per la consumazione al banco, deve essere assicurato il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro, estendibile ad almeno 2 metri a seconda dello scenario epidemiologico di rischio;
- diventa obbligatorio mantenere aperte porte, finestre e vetrate, a meno che le condizioni meteo o altre situazioni di necessità non lo consentano.
- restano in essere le indicazioni in merito al fornire un' adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare, rendere disponibili prodotti per l' igienizzazione delle mani, l'uso della mascherina , e l'adottare misure per evitare assembramenti al di fuori del locale.
Guide turistiche: Federagit in audizione, “ora una legge che tuteli finalmente le guide italiane, sono risorsa fondamentale del turismo”
- Dettagli
“Serve una legge che tuteli finalmente tutte le guide italiane. Oggi più che mai, dopo un periodo disastroso sotto il profilo economico, abbiamo necessità di valorizzarne la professionalità, perché sono una risorsa fondamentale dell’accoglienza turistica di livello e per la trasmissione della cultura italiana ai visitatori che giungono da tutto il mondo”.
A dichiararlo, è Micol Caramello, Presidente nazionale di Federagit, l’associazione che riunisce le guide e gli accompagnatori turistici Confesercenti, in audizione presso la 10a Commissione del Senato per esaminare i disegni di legge sul riordino delle professioni turistiche.
“Abbiamo necessità di una legge che poggi su basi normative certe, a garanzia di tutti i colleghi già abilitati e di coloro che attendono di potersi finalmente abilitare. Una legge che definisca gli ambiti in cui devono operare, senza sovrapporsi, tutti i professionisti del turismo, e che sani le criticità legate alla mancanza di controlli circa la libera circolazione delle guide europee che, molto spesso, non lavorano occasionalmente ma in modo stanziale sul territorio italiano. Bisogna vigilare che le guide italiane – che in questo periodo hanno molto sofferto a livello economico – non subiscano inaccettabili discriminazioni”.
“Apprezziamo la volontà di voler disciplinare la professione di guida turistica, riconoscendole dunque l’indiscusso valore per la valorizzazione del patrimonio culturale, storico ed artistico dell’Italia. Ma ci sono ancora nodi da sciogliere. Ambedue i disegni di legge – spiega Caramello – fanno riferimento a specifiche abilitazioni, non definite, per poter esercitare la professione e ad ambiti territoriali di specializzazione, neppure essi definiti, la cui disciplina è demandata a successivi decreti attuativi (da evitare). Non viene dunque in alcun modo richiamata la disciplina di cui all’art. 3 della legge 97/2013, che attualmente è la disposizione di riferimento della professione di guida turistica e che ha sancito la validità dell’abilitazione su tutto il territorio nazionale. Bisognerebbe chiarire i concetti sopra riportati alla luce delle direttive Servizi e Qualifiche Professionali e considerare di modificare o abrogare l’art. 3 della Legge n. 97/13 al fine di giungere alla redazione di un testo di legge forte che tuteli la professione di guida turistica nel rispetto delle vigenti norme europee, anche traendo spunto dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea C/180/89”.
“Viviamo in situazione di precarietà ormai dal 2013, e non possiamo attendere oltre”, conclude la Presidente Federagit. “L’Italia merita che anche le nuove guide turistiche abbiano un elevato livello professionale, in grado di illustrare con competenza il vasto e vario patrimonio storico, culturale, religioso, architettonico, artistico, archeologico e monumentale italiano, in correlazione anche ai contesti demo-etno-antropologico, paesaggistico, produttivo e enogastronomico che caratterizzano le specificità territoriali”.